Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Terrae Motus», la Reggia di Caserta resti la sua casa
Da casertano e da consigliere regionale espressione di questo territorio il dibattito alimentato intorno all’allestimento della collezione «Terrae Motus» non può lasciarmi indifferente. Comprendo le ragioni che hanno portato a mettere in discussione la collocazione scelta per la mostra e le aspirazioni di chi vorrebbe una «casa napoletana» per questa splendida collezione di arte contemporanea. Le com- prendo, ma non le condivido. Per una serie di rag ioniche partono dalla precisa volontà espressa, con lucidità e nonostante il travaglio interno di chi è «costretto» a scegliere altro rispetto alle proprie origini, da Lucio Amelio.
Mantenere la collezione a Caserta è l’unico modo per tutelare il territorio e per farlo va rispettato il testamento di Amelio nella forma e nello spirito: ovvero valorizzando in maniera seria e definitiva il patrimonio inestimabile che è stato dona- to. In questa progetto la famiglia Amelio non può e non deve essere una controparte muta, ma deve essere la prima alleata del territorio che con lungimiranza accolse ciò che Napoli non volle accogliere. A condizioni ben precise. La collezione Amelio ha senso alla Reggia ed è un valore per il monumento e la comunità se contestualizzata in maniera adeguata. Pertanto una posizione giusta sarebbe quella di creare – con il contributo di uno sponsor e con l’indispensabile sup- porto del Ministero - un padiglione ad hoc per Terrae Motus, che faccia parte del circuito principale di visita al Palazzo vanvitelliano e che costituisca un concreto valore per la città e il monumento.
« Terra eMotus », co mela Reggia, è un regalo di inestimabile valore che il destino e – nel primo caso - la convinta scelta di Lucio Amelio hanno portato sulla strada del nostro territorio. Non ci sono logiche localistiche o individualistiche che tengano: va onorato e valorizzato con atti concreti e indiscutibili a Caserta, la sua «casa».