Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il polo materno non trasloca Il ministro attacca De Luca
Grillo contro lo stop del trasferimento alI’Ospedale del Mare «Deve passare sul mio cadavere. E il doppio incarico non va»
«De Luca dovrà passare
NAPOLI sul mio cadavere». L’anatema arriva dal ministro per la Salute, Giulia Grillo, rimbalzando sugli schermi da una intervista rilasciata al tg de La 7.
A scatenare la reazione sdegnata è il mancato trasferimento, presso la nuova struttura dell’Ospedale del Mare, del polo materno-infantile del Loreto Mare. Un reparto nuovissimo, costato circa 4 milioni di euro, ma ancora inattivo, dove però si vorrebbe impiantare una divisione di cardiochirurgia. Un attacco inatteso, quello del ministro nei confronti del presidente della Regione e commissario per il piano di rientro dal debito della sanità in Campania. Almeno così è stato giudicato da palazzo Santa Lucia: con vivo sconcerto. Dato che il Piano ospedaliero è stato già approvato dal Governo e nel pomeriggio dell’altro ieri l’incontro tra De Luca e Grillo si è svolto in «un clima di piena collaborazione istituzionale».
Grillo, che ha concluso il suo giro di visite negli ospedali campani, facendo tappa in quelli di Scafati e di Castellammare di Stabia, si è poi soffermata sul doppio incarico di De Luca di governatore e commissario dopo aver valutato lo stato complessivo della situazione. «La sanità è da troppo tempo una sorta di terreno di scorribande politiche dove, purtroppo, a contare sono le nomine». Per il ministro della Salute, il doppio ruolo di De Luca «potrebbe anche non essere un problema — ha precisato — ma di fatto lo è. Il recente caso della Basilicata lo dimostra. Il legame va scisso. In Campania — ha poi commentato — la situazione non è drammatica perché si può fare tanto e in tempi ragionevoli, ma c’è bisogno dell’impegno di tutti».
E tornando sul commissariamento ha sottolineato che «i risultati degli ultimi tavoli non sono buoni. La Sanità non è facile da gestire, c’è bisogno di una grande competenza. Forse una delle competenze maggiori perché è uno di quei settori della Pubblica amministrazione ad altissima complessità, nel quale ci sono manager che devono gestire migliaia di dipendenti. Il tema è quindi: può il commissario essere un presidente di Regione? Ma ci siamo domandati quali competenze possiede un presidente di Regione per fare il commissario? È un fatto politico o un fatto tecnico? Il commissario, ripeto, è come se fosse un mega manager e per questo abbiamo votato contro la legge che ha permesso di nominare commissari i presidenti di Regione. Bisogna assicurare qualità al cittadino. Come può farlo uno che si deve occupare anche di tutto il resto?».
Alla fine, il giudizio finale: «Ora guarderemo i numeri e con i numeri valuteremo. Io — ha concluso — farò la mia parte rispettando l’autonomia regionale, ma non abbandonando i cittadini perché uno Stato c’è anche in presenza del titolo V della Costituzione».