Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Muore (a 58 anni) Antonio Pennarella «cattivo» al cinema e nelle fiction
Scompare a 58 anni l’attore nato artisticamente alla Galleria Toledo
Con quella faccia un po’ così che lo rendeva un vero «cattivo» di prima classe, tratto sanguigno, d’una bellezza «noir» e mediterranea, se n’è andato a soli 58 anni Antonio Pennarella, attore di teatro, cinema e fiction la cui storia teatrale era legata agli esordi alla ricerca messa in campo nello stabile di innovazione Galleria Toledo.
Questa è un’estate amara per il teatro: dopo la prematura scomparsa di Salvatore Cantalupo ora quella altrettanto fulminea di Pennarella. Due facce di gran rilievo nel teatro-cinema di ottima marca napoletana e due uomini diversi ma amati assai.
Dopo aver consumato la pietra lavica dei Quartieri Spagnoli tra uno spettacolo e l’altro, Antonio «emerge» e anche il cinema si accorge di lui. E lo fa generosamente. Nel 1997 l’attore è nei titoli di coda di ben quattro pellicole proiettate alla 54ma Mostra cinematografica di Venezia. Tra i film cui ha partecipato ci sono «Leoni» di Pietro Parolin, «Sodoma - L’altra faccia di Gomorra» di Vincenzo Pirozzi, «Indivisibili» di Edoardo De Angelis, «Pater familias» di Francesco Patierno, «L’uomo spezzato» di Stefano Calvagna, «Noi e la Giulia» di Edoardo Leo.
Pennarella ha recitato anche in molte fiction, come «Il maresciallo Rocca», «La squadra», «Provaci ancora prof», «Capri 3» e altre. Era il 1999 quando partecipò a «La squadra» nel ruolo di un personaggio chiave del crimine. E fu questa partecipazione a renderlo noto al grande pubblico. Anche «La nuova squadra» lo vide protagonista nel ruolo di Alberto Lenzi.
Poi «La stagione dei delitti» in cui, nel cuore del primo decennio del Duemila interpretò Ciro Cuomo. E ancora, nel 2008 ne «Il coraggio di Angela» è il «malamente» Gegè e in «Un posto al sole» Nunzio Vintariello. Tanti altri cupi e feroci personaggi nella sua carriera: in «Sotto copertura», ad esempio, interpretò il boss Michele Zagaria. Il male, certo. Era questa la giurisdizione principale della sua arte. Ma anche il bene. Nella fiction «Il sindaco pescatore» fu Claudio Vassallo, fratello di Angelo Vassallo misteriosamente ucciso. I funerali stamane alle 11 nella chiesa di Porta San Gennaro.