Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La sfida dei giovani democratici Il sindaco chiude la Festa dell’Unità
De Magistris accetta l’invito. Smacco al presidente campano
Certamente, sarà stato un problema di agende, di impegni, di appuntamenti che non si incastrano mai quando fai politica. Ma forse, neppure poi tanto. Perché per un bel pezzo del Partito democratico quello dei giovani dem è stato un segnale, o forse un vero e proprio schiaffo, per il governatore De Luca. Quel che è certo, è che il messaggio politico che passa è di quelli forti, di quelli che lascia il segno. Perché sarà Luigi de Magistris e non il governatore Vincenzo De Luca a chiudere la festa dell’Unità dei Giovani del Pd in programma dal 13 al 16 settembre a Portici, comune della provincia di Napoli. Invitato a fine agosto, il sindaco ha accettato e dopodomani sarà sul palco.
Cambiano i tempi, dunque. E sembrano lontanissimi gli anni in cui le Feste dell’Unità, pur se nella sezione organizzata dai giovani, erano comunque chiuse da uno dei leader prima del Pci, poi del Pds, quindi dei Ds e infine dell Pd. Nella città metropolitana di Napoli, invece, accade anche questo. E così, domenica 16 settembre, de Magistris, in corsa per le Regionali del 2020 proprio contro il governatore uscente del Pd De Luca, sarà l’ospite che farà calare il sipario sulla manifestazione politica. L’ex pm chiuderà infatti alle 19 al Granatello un dibattito dal titolo: «Ripensare la sinistra».
Sarà per come è stata stampata la locandina (in alto a sinistra), sarà un caso, ma certo il nome del sindaco di Napoli compare come ultimo: viene dopo gli interventi di Arturo Scotto, deputato di Leu; Marco Sarracino del Pd; Vincenzo Cuomo, sindaco di Portici; Peppe Provenzano della Sinistra anno zero. Dunque, è scritto per ultimo nell’ultimo giorno della Festa dell’Unità. E quindi il suo pensiero sarà quello che chiuderà tutti gli interventi. De Magistris, ovviamente, ha subito raccolto l’invito incuneandosi in casa dem nel bel mezzo della discussione sul futuro e su come ricostruire il partito dopo la debacle dello scorso 4 marzo. E la ragione è abbastanza semplice: aprire proprio in casa del Partito democratico, quindi dei suoi potenziali avversari, la campagna elettorale contro Vincenzo De Luca.
E il governatore? Il suo nome compare come invitato stasera. Ma il presidente non ci sarà: ha preferito la festa nazionale dell’Avanti a Caserta.