Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Delitto Materazzo, in udienza il testimone inchioda Luca Poi l’imputato litiga con il legale
L’avvocato aveva chiesto una perizia psichiatrica e lui s’è infuriato
NAPOLI È stato incerto su alcuni dettagli, ma quando il presidente gli ha chiesto se nell’aula fosse presente la persona che nel novembre di due anni fa gli chiese di usare il bagno del suo bar per lavarsi, Luigi De Tommaso non ha esitato un istante e ha indicato Luca Materazzo, seduto nella gabbia a poca distanza. La testimonianza di De Tommaso potrebbe essere decisiva nel processo, che si sta svolgendo davanti alla I Corte d’Assise, per l’omicidio dell’ingegner Vittorio Materazzo, ucciso, secondo l’accusa, dal fratello minore, Luca.
Il titolare del bar «Gradini 12» di via Crispi ha inizialmente ricostruito che cosa accadde la sera del 28 novembre 2016. Un uomo di altezza media, corporatura media e capelli castani gli chiese di usare il bagno; era in programma una festa di compleanno, ma poiché non era ancora iniziata, De Tommaso acconsentì. Trascorso un quarto d’ora e visto che lo sconosciuto non usciva, il titolare del bar andò a controllare che cosa stesse accadendo: l’uomo era nell’antibagno, seminudo, intento a lavarsi. Di fronte alle sue rimostranze («Mi hai chiesto di andare in bagno, invece ti stai lavando») lo sconosciuto si giustificò dicendo di essere appena uscito dalla palestra.
Poiché il teste ha mostrato qualche incertezza sulla circostanza se l’uomo fosse o no completamente nudo, il presidente, Giuseppe Provitera, ha deciso di tagliare la testa al toro e gli ha chiesto se in aula vedesse l’uomo che gli aveva chiesto di usare il bagno. De Tommaso, allora, lo ha indicato senza incertezze.
Ma l’udienza di ieri ha avuto anche un altro momento importante: quello dell’alterco tra l’imputato e il suo attuale difensore, l’avvocato Francesco Longhini. Quest’ultimo ha fatto richiesta di perizia psichiatrica sul suo cliente scatenandone l’ira. Luca Materazzo si è scagliato contro il penalista accusandolo di avere preso l’iniziativa senza prima condividerla con lui: «Non ti ho mai autorizzato — ha detto l’imputato —, non puoi farlo». Prima dell’udienza Materazzo aveva revocato il mandato all’altro suo difensore, l’avvocato Matteo De Luca: «La richiesta di una perizia — ha spiegato De Luca — l’abbiamo concordata con l’avvocato Longhini in quanto riteniamo che Luca Materazzo abbia seri problemi di personalità che vanno approfonditi ricorrendo alla consulenza di uno psichiatra. Proprio su questo punto è nato un forte contrasto con Luca, durante la pausa estiva, sfociato nella revoca del mio mandato. Ciononostante, con il collega, abbiamo ritenuto che questa fosse la linea da seguire. Siamo convinti che la perizia possa fornire una spiegazione su questa vicenda così intricata».
Luca Materazzo, dall’inizio del processo, ha già revocato il mandato a diversi avvocati. La prossima udienza è fissata per giovedì.
Polemiche Dall’inizio del processo l’accusato ha già revocato il mandato a diversi difensori