Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Baby-gang in piazza Carità Una task force per controlli
Più controlli serrati, soprattutto nelle ore pomeridiane e serale. Maggiori segnalazioni al Tribunale dei Minori di Napoli e «pressioni» costanti sulle famiglie affinché i bulli di piazza Carità possano essere arginati e controllati sia dagli assistenti sociali che dalle istituzioni. La letteradenuncia pubblicata ieri dal Corriere del Mezzogiorno, nella quale una lettrice ha raccontato le molestie subite dalle passanti in quella zona schiacciata tra via Toledo e la Pignasecca, ha riacceso l’attenzione su un’area della città che di sera diventa preda di bande di ragazzini, neanche adolescenti che non solo schiaffeggiano passanti e lanciano pallonate contro i turisti, ma negli ultimi tempi palpeggiano donne e ragazze nell’indifferenza totale, come se non fosse rilevante una molestia al centro della città, perpetrata da un bambino. Ma i carabinieri, da sempre sensibili ai temi della prevenzione dei fenomeni criminali, hanno già attivato una task force per il controllo della piazza che si affaccia davanti alla caserma Pastrengo e avvolte il monumento dedicato a Salvo D’Acquisto. C’è da dire anche che i militari dell’Arma da tempo sono impegnati per cercare di arginare l’azione di quelle bande di ragazzini che conoscono bene. Si tratta di minori tra i 10 e i 12 anni che sono in strada fino a tarda notte, quasi sempre a giocare a pallone usando le saracinesche dei negozi chiusi come porte dove scagliare tiri fortissimi. Sono figli di pregiudicati dei Quartieri Spagnoli e di Montesanto. Si tratta di famiglie molto umili e che hanno familiari in carcere e che lasciano i ragazzi a gironzolare liberamente tra le strade della città. Le segnalazioni al Tribunale dei Minori ci sono, ma solo quando si configura un reato commesso dal minorenne non imputabile, così come sono quelli della «paranza» di piazza Carità. La stessa scena si svolge poco più avanti, nella zona di via Toledo e anche nella Galleria Umberto. È emergenza, così come anche il Csm ha ribadito nel plenum di martedì scorso al Palazzo di Giustizia di Napoli.