Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Mercurio: «Per i lettori apriremo stanze e libri mai visti»
Se con CasaCorriere la redazione del nostro quotidiano, con l’intento di portare il giornale fuori dal giornale, si trasferisce con la sua community per un pomeriggio nella prestigiosa Sala Rari della Vittorio Emanuele, la Biblioteca Nazionale dal canto suo vuole «portare la biblioteca fuori dalla biblioteca». Lo dice il direttore Francesco Mercurio, pugliese con un piglio aperto e innovativo.
Che intende, direttore?
«È arrivato il momento, sull’onda della rivoluzione digitale, di aprire alla comunità dei non addetti ai lavori, gli istituti come il nostro tradizionalmente contenitori culturali destinati agli studiosi \ studenti. In realtà la nostra biblioteca custodisce una tale ricchezza di informazioni da poter interessare un pubblico vasto che ha voglia di approfondire alcuni aspetti dello scibile e soprattutto la storia: quello che è avvenuto in passato, ma anche quello che non è avvenuto e perché».
C’è dunque una convergenza di strategie culturali tra CasaCorriere e il new deal della Biblioteca che lei già da un po’ di tempo ha intrapreso.
«La vostra è una iniziativa di grande valore perché induce alla contaminazione tra diverse professioni. E questo, in una società parcellizzata e dai saperi iper-specialistici, è fondamentale. Dal contatto e dalla relazione che nasce all’interno della vostra community possiamo scoprire, come nel nostro caso, che mondi apparentemente distanti, in realtà si giovano delle stesse metodologie e, soprattutto, si basano sugli stessi valori. Anche la biblioteca, infatti, è un’agenzia informativa. Qui si vengono a cercare notizie del passato e storie. E quella che è la cronaca di oggi sarà la storia di domani. Noi conserviamo libri certo, ma anche giornali».
Biblioteca ed emeroteca, dunque.
«Il passaggio dalla dispersione delle informazioni alla creazione della memoria, con l’emeroteca, è uno dei nostri compiti fondamentali. Oltre a quotidiani e periodici cartacei, oggi conserviamo anche edizioni digitali. Sulla base della domanda della nostra utenza, rinnoviamo gli abbonamenti come quello al Corriere della Sera, giornale con quale coltiviamo un rapporto affettivo, un antico filo mai interrotto. Il giornale è fatto di materiale deperibile, si sa. La nostra sfida è di trasformare un prodotto che, sin dal nome — quotidiano appunto — nasce con una durata di 24 ore, in un documento storico. E lo facciamo con la certezza scientifica che lo sia. La lotta tra deperibilità e futuro è la parte più affascinante del nostro mestiere: noi sappiamo che quello che oggi ha uno scarso valore anche venale fra trecento anni sarà un prezioso oggetto di studio».
Come le locandine della Lucchesi Palli, il fondo dello spettacolo.
«Tutto quello che era considerato materiale di servizio, scarto, pensato per essere consumato nella sera della pièce — manifesti, libretti di sala etc. — sono invece diventati uno strumento di informazione straordinaria per la storia di quel mondo così fecondo a Napoli».
CasaCorriere rilegge i luoghi e ne schiude angoli mai visti. Così alla community di lettori sarà offerta una visita guidata gratuita, condotta dal vostro Fabrizio Diotti, alle stanze private di Ferdinando II e al Fondo Aosta.
«È un’apertura speciale che facciamo con molto piacere perché la bellezza della nostra sede è talmente stratificata e ampia che non si riesce a comunicarla mai abbastanza. Per la community di CasaCorriere apriamo la zona del secondo piano in genere chiusa al pubblico e aperta solo in occasioni rare. E tale è CasaCorriere, appuntamento durante il quale daremo l’anteprima di un percorso che sarà poi visibile, per un giorno, il 14 ottobre, in occasione della Domenica di carta».
E non è la sola esclusiva che la Nazionale riserva a CasaCorriere.
«Per i vostri lettori scopriremo il papiro Ravennate, un pezzo unico, testimonianza delle poche parole ostrogote che ci sono arrivate. E poi abbiamo predisposto due teche nelle quali sveleremo incunaboli mai esposti che conserviamo in cassaforte. Stiamo ancora scegliendo i titoli, saranno una sorpresa».
Il tema di CasaCorriere questa volta è «Web e comunicazione: la verità ai tempi delle fake news».
«Per noi è un invito a nozze: uno dei nostri mestieri è scoprire le false notizie del passato, l’information literacy. La Biblioteca è per eccellenza, infatti, il luogo della verica delle fonti».
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Il tema per noi è un invito a nozze: uno dei nostri mestieri è scoprire le false notizie del passato La Biblioteca è per eccellenza il luogo della verica delle fonti