Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Treccani e «sarrismo»
I supporters del Chelsea certo non si aspettavano di vedere seduto sulla loro panchina un personaggio di tale «levatura culturale». E in fondo, forse, a loro non interessa più di tanto. L’importante è vincere e i Blues sono a punteggio pieno (quattro gare su quattro conquistate in Premier).
E chissà cosa ne pensano ora i tifosi azzurri che dopo un lungo tira e molla hanno visto partire il loro «profeta» per terre lontane, a esportare la sua filosofia che ha un solo difetto: per ora non è mai stata vincente. Ma che affascina le folle, conquista i cuori, fa sognare. Il bello assoluto esportato a quattro calci a un pallone, dati con geometrie così perfette da far appassionare anche gli ultrà alla scienza, alla filosofia. La sua. In fondo se non ha regalato trofei, ha donato emozioni. E per qualcuno questo potrebbe anche bastare, per altri no.
Oltremanica il suo gioco, caratterizzato da un gran possesso palla, è già stato battezzato «Sarri-ball» e tiene banco nei pub tra un tiro di una freccetta e una pinta di birra. Vincerà con i Blues? Chissà. A Napoli qualcuno se lo augura, altri, con una punta di invidia sperano di no. Se Sarri arrivasse primo nella Premier molte cose andrebbero riscritte anche e soprattutto nella storia più recente del pallone sotto il Vesuvio. Comunque se «sarrismo» è entrato a fare parte della Treccani l’allenatore in tuta qualcosa deve anche ai suoi ex ragazzi e ai suoi ex tifosi.