Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Incurabili, cede lo scalone monumentale
Chiuso dai tecnici dell’Asl per precauzione. Il consulente tecnico: troppe cavità sotterranee
L’allarme è scattato nel pomeriggio di sabato, quando una profonda crepa ha destato la preoccupazione dei tecnici dell’Asl Napoli 1 Centro. Transennato e chiuse lo scalone monumentale degli Incurabili.
NAPOLI Non è più sicura, e per questo è stata interdetta al pubblico, la storica scala monumentale dell’ospedale degli Incurabili.
L’allarme è scattato nel pomeriggio di sabato, quando una profonda crepa ha destato la preoccupazione dei tecnici dell’Asl Napoli 1 Centro. In pratica, parte dell’imponente scala cinquecentesca si fosse staccata dal «corpo dell’edificio» che contiene gli ambulatori e alcuni reparti di degenza. Una fessura larga forse quanto un dito, che potrebbe essere frutto di un semplice assestamento del terreno, ma che potrebbe anche essere il segnale di qualcosa di ben più preoccupante. Del resto, che l’ospedale degli Incurabili abbia bisogno di grande manutenzione è evidente ad occhio nudo. A ottobre dello scorso la rottura di una condotta fognaria causò l’apertura di una voragine, come ricorda l’ingegner Clemente Esposito, storico consulente del Comune di Napoli e presidente del Centro speleologico meridionale.
«C’è la possibilità – dice Esposito – che questa nuova situazione abbia un qualche legame con l’incidente di ottobre. E comunque, ogni segnale di questo tipo qui agli Incurabili deve essere preso sul serio, perché l’intera collina di Capo Napoli è piena di cavità». Esposito ricorda l’incidente avvenuto ad ottobre: «In quel caso l’allerta fu determinata dalla caduta di un basolo», spiega.
«Quando uno dei tecnici andò a verificare ci accorgemmo che si era prodotta una voragine di quasi sei metri, lunga quasi quanto la base della scala stessa. Un’altra voragine andava invece verso la farmacia storica». L’intervento di messa in sicurezza fu immediato. Aggiustata la perdita d’acqua, la voragine fu richiusa e la pavimentazione riassestata. «È possibile – prosegue Esposito – che, asciugandosi, l’acqua abbia portato via parte del materiale incoerente sotto la scala monumentale e che questo abbia prodotto un movimento di asverificarsi sestamento». Secondo questa tesi il terreno si sarebbe compattato sotto il peso stesso della scala. Ma è importante intervenire rapidamente per ripristinare una situazione di sicurezza prima che possano acquazzoni violenti come quelli di inizio settembre. Chiaramente, la chiusura della scala monumentale ha creato non pochi fastidi all’utenza degli Incurabili che, inevitabilmente, è stata dirottata verso gli accessi laterali. In molti, anche dopo quest’ennesimo segnale di cedimento, si domandano se sia utile continuare a tenere aperto l’ospedale in queste condizioni.
Un presidio che per essere riportato agli antichi splendori avrebbe bisogno di una spesa ingente e che, anche rimesso a nuovo, difficilmente potrebbe rispondere ai criteri ingegneristici legati alla moderna edilizia ospedaliera. Le condizioni del complesso ormai un insulto alla memoria di uomini quali Luigi Gonzaga, Alfonso de’ Liguori, Bartolo Longo e, non certo ultimo, Giuseppe Moscati.