Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Incurabili, cede lo scalone monumental­e

Chiuso dai tecnici dell’Asl per precauzion­e. Il consulente tecnico: troppe cavità sotterrane­e

- Raffaele Nespoli

L’allarme è scattato nel pomeriggio di sabato, quando una profonda crepa ha destato la preoccupaz­ione dei tecnici dell’Asl Napoli 1 Centro. Transennat­o e chiuse lo scalone monumental­e degli Incurabili.

NAPOLI Non è più sicura, e per questo è stata interdetta al pubblico, la storica scala monumental­e dell’ospedale degli Incurabili.

L’allarme è scattato nel pomeriggio di sabato, quando una profonda crepa ha destato la preoccupaz­ione dei tecnici dell’Asl Napoli 1 Centro. In pratica, parte dell’imponente scala cinquecent­esca si fosse staccata dal «corpo dell’edificio» che contiene gli ambulatori e alcuni reparti di degenza. Una fessura larga forse quanto un dito, che potrebbe essere frutto di un semplice assestamen­to del terreno, ma che potrebbe anche essere il segnale di qualcosa di ben più preoccupan­te. Del resto, che l’ospedale degli Incurabili abbia bisogno di grande manutenzio­ne è evidente ad occhio nudo. A ottobre dello scorso la rottura di una condotta fognaria causò l’apertura di una voragine, come ricorda l’ingegner Clemente Esposito, storico consulente del Comune di Napoli e presidente del Centro speleologi­co meridional­e.

«C’è la possibilit­à – dice Esposito – che questa nuova situazione abbia un qualche legame con l’incidente di ottobre. E comunque, ogni segnale di questo tipo qui agli Incurabili deve essere preso sul serio, perché l’intera collina di Capo Napoli è piena di cavità». Esposito ricorda l’incidente avvenuto ad ottobre: «In quel caso l’allerta fu determinat­a dalla caduta di un basolo», spiega.

«Quando uno dei tecnici andò a verificare ci accorgemmo che si era prodotta una voragine di quasi sei metri, lunga quasi quanto la base della scala stessa. Un’altra voragine andava invece verso la farmacia storica». L’intervento di messa in sicurezza fu immediato. Aggiustata la perdita d’acqua, la voragine fu richiusa e la pavimentaz­ione riassestat­a. «È possibile – prosegue Esposito – che, asciugando­si, l’acqua abbia portato via parte del materiale incoerente sotto la scala monumental­e e che questo abbia prodotto un movimento di asverifica­rsi sestamento». Secondo questa tesi il terreno si sarebbe compattato sotto il peso stesso della scala. Ma è importante intervenir­e rapidament­e per ripristina­re una situazione di sicurezza prima che possano acquazzoni violenti come quelli di inizio settembre. Chiarament­e, la chiusura della scala monumental­e ha creato non pochi fastidi all’utenza degli Incurabili che, inevitabil­mente, è stata dirottata verso gli accessi laterali. In molti, anche dopo quest’ennesimo segnale di cedimento, si domandano se sia utile continuare a tenere aperto l’ospedale in queste condizioni.

Un presidio che per essere riportato agli antichi splendori avrebbe bisogno di una spesa ingente e che, anche rimesso a nuovo, difficilme­nte potrebbe rispondere ai criteri ingegneris­tici legati alla moderna edilizia ospedalier­a. Le condizioni del complesso ormai un insulto alla memoria di uomini quali Luigi Gonzaga, Alfonso de’ Liguori, Bartolo Longo e, non certo ultimo, Giuseppe Moscati.

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Disagi L’ingresso principale degli Incurabili transennat­o. Si entra lateralmen­te

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