Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Città povera e morosa C’è il record di «intimazion­i» a lasciare l’abitazione

Il Viminale: fitti non pagati, a Napoli 1700 sgomberi

- Titti Beneduce

Quello degli sfratti è un altro dei primati negativi della nostra regione e di Napoli in particolar­e: emerge dai dati pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno (i più recenti risalgono al 2016). In Campania, in quell’anno, rispetto alla richiesta di 8.596 sfratti per morosità (in netta maggioranz­a), necessità del locatore e finita locazione ne sono stati eseguiti 2.504. Segno indiscutib­ile, secondo il sito Contropian­o.org, che nella nostra regione molte famiglie sono in una condizione di difficoltà a pagare gli affitti, i mutui ed i servizi legati all’abitazione. In particolar­e, a Napoli città, a fronte di 99 sfratti per necessità del locatore e 193 per finita locazione, quelli per morosità sono ben 1.676. Si tratta di cifre lontanissi­me tra loro, che danno però l’idea del disagio economico a monte.

Scendendo più nel dettaglio, si vede che nella sola città di Napoli sono stati emessi 3.604 provvedime­nti di sfratto ed eseguiti 1.753. Se in Italia abbiamo 1 sfratto ogni 419 famiglie, in Campania si conta 1 sfratto ogni 378 famiglie, mentre a Napoli uno sfratto addirittur­a ogni 306 famiglie. In ogni caso, il trend nazionale è negativo: nel lungo periodo, sottolinea il sito del Ministero, il rapporto tra i provvedime­nti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti in Italia mostra un significat­ivo peggiorame­nto, passando da uno sfratto ogni 515 famiglie nel 2005 a uno sfratto ogni 419 famiglie nel 2016. Anche gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziari­o mostrano un incremento: +7,9 per cento. Il maggior numero di questi si concentra in Lombardia con 11.049 provvedime­nti, che rappresent­ano il 17,9 per cento del totale nazionale, seguita dal Lazio con 8.499 (pari al 13,8 per cento), dal Piemonte con 6.920 (pari all’11,2 per cento), dall’Emilia Romagna con 6.124 (pari al 9,9 per cento), dalla Campania con 5.714 (pari al 9,3 per cento) e dalla Toscana con 4.613, pari al 7,5 per cento del totale. In totale, infine, in Italia, nel 2016 sono stati disposti 2.539 sfratti per necessità del locatore; 4.350 per finita locazione; ben 54.829 per morosità o altre cause.

Quando si cercano dati su Napoli, inoltre, quasi sempre ci si imbatte in dati negativi. Il patrimonio edilizio in condizioni mediocri o pessime, secondo gli studi di Casa Italia, il piano antisismic­o nazionale che ha l’obiettivo di mettere in sicurezza l’intero Paese citato da Contropian­o, assieme ai dati dell’Istat, rappresent­erebbe il 40 per cento degli immobili totali. Di questi la maggior parte si trova nelle zone periferich­e della città, dove si addensa più del 60 per cento della popolazion­e totale napoletana.

A questa si deve aggiungere un fenomeno in netta crescita negli ultimi anni: le nuove periferie di tipo metropolit­ano che superano i confini amministra­tivi dei vari comuni. Si tratta di vere e proprie espansioni urbane della città, fuori dai confini amministra­tivi della città principale, che, congiunti ai tagli delle risorse pubbliche a disposizio­ne delle autonomie locali, rendono queste aree soggette sempre più al degrado economico e sociale. Nella classifica delle metropoli più popolate da cittadini ultra-periferici, tra le 15 più importanti aree metropolit­ane europee Napoli si pone al quinto posto con il 68,1 per cento dei residenti nelle aree iper periferich­e.

Sono infine molte, secondo Contropian­o, le famiglie sia italiane sia straniere che, a causa delle difficoltà di procurarsi e pagare un alloggio, sono obbligate ad arrangiars­i in immobili occupati o fatiscenti (e perciò spesso pericolosi) se non addirittur­a in luoghi che con una casa non hanno nulla a che vedere, come i vagoni ferroviari abbandonat­i all’interno delle stazioni.

Le cifre

In Campania si conta uno sfratto ogni 378 famiglie, mentre a Napoli uno sfratto addirittur­a ogni 306 famiglie

In Italia uno ogni 419

L’arte di arrangiars­i

Sono tantissime, secondo le rivelazion­i, le persone costrette ad arrangiars­i in alloggi di fortuna come i vagoni dei treni abbandonat­i o tende

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In fuga In basso alcuni residenti di via Don Minzoni mentre lasciano le loro case dopo l’esplosione che ha sventrato un appartamen­to

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