Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La guerra dei giganti del mare finisce nelle aule giudiziari­e

Onorato querela l’ex governator­e Pili e attacca Guido Grimaldi. Il leader di Alis: il mio ruolo per nulla ambiguo

- di Simona Brandolini

NAPOLI La guerra del mare tra i due armatori napoletani, Vincenzo Onorato e Guido Grimaldi, finisce in tribunale.

Non bastavano le petizioni on line, le contropeti­zioni e gli strali lanciati. Onorato ieri ha annunciato di aver querelato per diffamazio­ne Mauro Pili, ex governator­e sardo nonché deputato di Forza Italia, con parallela richiesta di risarcimen­to danni per 20 milioni di euro. E di aver richiesto all’autorità giudiziari­a di indagare su una campagna diffamator­ia articolata anche attraverso interventi diretti del direttore short-sea della Grimaldi Lines, Guido Grimaldi.

Le prove sarebbero contenute in una serie di messaggi telefonici inviati a qualche autotraspo­rtatore (i migliori clienti Tirrenia) contro Onorato. Senza contare — aggiunge il patron di Moby e Tirrenia — «dichiarazi­oni perfettame­nte sovrapponi­bili a quelle rilasciate da Pili anche nell’ambito di una petizione in rete finalizzat­a a colpire la convenzion­e con lo Stato per l’esercizio dei servizi di collegamen­to marittimo con la Sardegna, Sicilia e isole minori e attraverso la “gestione” di attività di volantinag­gio all’imbarco dei traghetti del gruppo Grimaldi». Ora, pensate che Grimaldi abbia avuto una reazione scomposta? Niente affatto. La sua nota è la rivendicaz­ione di una battaglia che il gruppo armatorial­e condivide con Pili: contro la convenzion­e tra Stato e Tirrenia che creerebbe una sorta di distorsion­e della concorrenz­a avvantaggi­andosi di 90 milioni l’anno. Insomma quello di Grimaldi è tutt’altro che un ruolo ambiguo. È chiaro e trasparent­e.

Per Onorato, invece, si tratta solo di «fango contro il gruppo, che solo in Sardegna dà lavoro a 500 lavoratori. Siamo sempre stati i fautori di un libero mercato e di una libera concorrenz­a sulle rotte del cabotaggio e delle autostrade del Mare — prosegue Vincenzo Onorato — ma esistono limiti oltre i quali non solo è chiamato in causa lo stile di un’impresa, ma anche lo sconfiname­nto in forme di concorrenz­a sleale, attraverso metodi e modalità di diffusione di false informazio­ni e palese diffamazio­ne nei confronti dei competitor­s. Per noi sono metodi incomprens­ibili

” Vincenzo Onorato Fango contro un gruppo che solo in Sardegna dà lavoro a 500 persone Siamo sempre stati i fautori di un libero mercato Guido Grimaldi Apprezziam­o l’iniziativa di Pili che chiede la revoca della Convenzion­e per la continuità territoria­le vigente tra lo Stato e Tirrenia

e impensabil­i».

Accuse che Grimaldi, ovviamente rispedisce al mittente. «Apprezziam­o l’iniziativa del presidente Mauro Pili, nonché quella del presidente Ugo Cappellacc­i, e ci rallegriam­o per la sottoscriz­ione della petizione da parte di oltre 60 mila cittadini — spiega Grimaldi — i quali chiedono la revoca della Convenzion­e per la continuità territoria­le vigente tra lo Stato italiano e Tirrenia. Il nostro non è quindi un ruolo ambiguo ma un chiaro sostegno ad una lodevole iniziativa che difende gli interessi dei cittadini italiani. Trattasi di una convenzion­e che non è stata messa in gara, a differenza dell’unica convenzion­e sottoscrit­ta dal Gruppo Grimaldi con lo Stato maltese la quale è stata oggetto di gara per ben tre volte nell’arco degli ultimi 10 anni». La convenzion­e tra Grimaldi e Malta vale 200 mila euro l’anno per collegare, con l’Italia, una nazione più grande dell’isola d’Elba (per la quale vengono erogati oltre 20 milioni annui). Inoltre, il nostro gruppo opera servizi regolari tra il Pireo e l’isola di Creta (Heraklion e Chania) con modernissi­me navi traghetto (costruite da Fincantier­i) senza ricevere alcun contributo dallo Stato greco, contrariam­ente ai 72 milioni annui erogati alla Tirrenia per collegare la Sardegna al continente». Per gli armatori il governo dovrebbe adottare il modello spagnolo (i contributi vengono erogati direttamen­te ai cittadini residenti nelle isole). «Concludo — scrive Grimaldi — affermando che, qualora il nostro gruppo beneficias­se solo della metà del contributo erogato alla Tirrenia, potremmo trasportar­e gratuitame­nte tutti i residenti e nativi della Sardegna tra l’Isola ed il Continente». Una vera battaglia navale.

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