Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La ragazza ferita è fuori pericolo «Ora ditemi dov’è mamma»
«Mamma dov’è? Perché sono in ospedale? Ma posso uscire per una passeggiata?». Francesca non sa che sua madre Rita è morta e che suo fratello Antonio ha provato a far saltare in aria la casa. Ha delle ustioni ma è fuori pericolo. La sua è già una vita difficile per una disabilità congenita e solo sua madre sapeva accudirla con amore. È fuori pericolo ma il peggio dovrà ancora arrivare: è sola e non autosufficiente. Il fratello è grave ma non più in pericolo di vita. Sotto choc non parla, guarda il soffitto. Le indagini condotte dalla Squadra mobile e coordinate dai pm Stefania Di Dona e Michele Caroppoli virano sull’ipotesi di strage: quell’ordigno artigianale poteva far crollare l’interno palazzo di vico Don Minzoni. I tempi per rientrare nelle case sono lunghi. La scorsa gli sfollati l’hanno passata in strada, davanti al portone d’ingresso del palazzo alla Pignasecca e la rabbia, la disperazione monta sempre di più. Sono i 29 inquilini dell’edificio che due giorni fa ha rischiato di sgretolarsi. Ha alcune crepe e occorre procedere ai sopralluoghi per cercare di arrivare ad attestare la stabilità dell’intero edificio composto da nove appartamenti, tutti di un’unico proprietario che è stato diffidato dal Comune a mettere in sicurezza lo stabile. Nel frattempo il Comune di Napoli ha trovato una sistemazione per le famiglie: andranno al palazzo Urban, dove a maggio furono ricoverati gli sfollati di vico Politi Altri saranno invece sistemati a Sant’Eligio, nella zona del Mercato dove c’è una palestra comunale che già è stata allestita con materassi e tende da campeggio.