Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Moretta: «Un boato e poi il tremore È una terra nervosa»

Moretta: «Timori? Un po’, ma poi guardo i monumenti romani che sono ancora in piedi e mi tranquilli­zzano»

- di Titti Beneduce

Il presidente dei commercial­isti Vincenzo Moretta racconta la notte di paura nei Campi flegrei.

«Ho sentito un boato e subito dopo ho avvertito la scossa. Succede questo ogni volta che la terra trema». Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercial­isti di Napoli, abita poco distante dalla Solfatara ed è una delle migliaia di persone che martedì sera hanno provato il brivido del terremoto. Moltissime le telefonate arrivate ai vigili del fuoco, all’Osservator­io vesuviano, ma anche ai centralini delle forze di polizia: nonostante la magnitudo modesta, lo spavento è stato forte.

Sui social hanno tenuto banco per ore il racconto dell’accaduto e lo scambio di informazio­ni.

Dottor Moretta, ci racconta che cosa è successo martedì sera?

«Era da poco finita la partita del Napoli. Stavo in giardino quando ho sentito un boato, poi la terra ha vibrato. Vicino a casa mia c’è una strada molto trafficata: istintivam­ente ho pensato che stesse passando un mezzo pesante».

Invece?

«Invece era il terremoto. Mia moglie, che era all’interno della casa, mi ha chiamato e mi ha detto: hai sentito la scossa?».

C’è stata confusione nella zona?

«Sì, ma non eccessiva. Dai primi anni Ottanta, quando ci fu il bradisismo, capita spesso che la terra tremi. La gente è abituata. Ciò nonostante, alcune persone sono scese in strada, hanno chiamato l’Osservator­io. Mi risulta che anche il centralino della polizia municipale sia stato tempestato di telefonate. Non parlerei di panico, però».

Sono una persona serena per carattere, ma ogni tanto mi chiedo se sono al sicuro

I puteolani si sono spaventati, quindi, nonostante l’abitudine alle scosse...

«È comprensib­ile. Si temeva soprattutt­o la seconda scossa: spesso, infatti, succede proprio questo. Ma dopo un po’ l’allarme è rientrato. La paura è passata».

Negli ultimi tempi gli scienziati hanno espresso preoccupaz­ione per la zona flegrea. L’attenzione sta crescendo, si monitorano tutti i segnali per capire se ci siano pericoli. Come si riesce a vivere con tranquilli­tà in un posto a rischio?

«Per carattere io sono una persona serena e questo mi aiuta molto. Certo, ogni tanto mi capita di chiedermi se sono al sicuro, se non sarebbe meglio trasferirm­i altrove. Ma poi guardo l’anfiteatro Flavio, che si trova poco lontano da casa mia, e torno tranquillo: penso che sta lì, solidissim­o, da duemila anni. E dunque vuol dire che sì, in questa zona le scosse di terremoto sono frequenti, ma non devastanti. Il suolo è nervoso, ma non assassino».

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Vincenzo Moretta

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