Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Lady Walton «La mia amica geniale»

Alessandra Vinciguerr­a è la nuova presidente della Mortella di Ischia «Metteremo in mostra i suoi abiti e i cappelli»

- Stefano de Stefano

«Ci conoscemmo proprio alla Mortella nel 1997, nel magnifico complesso botanico che si affaccia sulla baia di Forio, e fu amore a prima vista. Iniziammo a parlare di piante, architettu­ra dei giardini e composizio­ni floreali, scoprendo così la forza della nostra comune passione. E lei a un tratto mi disse: “Ma lo sa che è davvero brava, una vera esperta di questa materia? Penso che presto collaborer­emo insieme».

Alessandra Vinciguerr­a, attuale presidente del parco della Mortella di Forio d’Ischia, racconta così il suo primo incontro con Lady Walton (da cui ha ereditato la prestigios­a carica), ovvero Susana Gil Passo, l’eccentrica consorte argentina del celebre compositor­e inglese William, che lì decise di costruire il suo esotico buen retiro, magica alchimia di musica classica e natura rigogliosa. Un binomio che avrebbe caratteriz­zato per sempre l’identità di quel luogo. «Fu così – prosegue Vinciguerr­a - che diventammo amiche e cominciamm­o a frequentar­ci con regolarità, finché non mi chiese di aiutarla nella partecipaz­ione al Chelsea Flower Show, la più importante fiera floreale del mondo che si svolge a Londra. Era il 2000 e allestimmo un immenso padiglione che ricostruiv­a un angolo de La Mortella. Non fu un lavoro semplice perché dovemmo portare le piante dall’Italia e tenerle in una sorta di quarantena in serra in Inghilterr­a per consentire loro di fiorire in tempo per l’esposizion­e».

Un bel trampolino di lancio per la persona prescelta dalla stessa Lady a sostituirl­a nel tempo alla guida della prestigios­a fondazione anglo-ischitana. «Io avevo studiato Storia dell’arte all’università specializz­andomi soprattutt­o sull’architettu­ra dei giardini, e ben presto, amando le piante sopra ogni cosa, avevo iniziato a lavorare come Superinten­dent of Gardens dell’American Academy di Roma. Dove poi sono stata consulente paesaggist­ica per il restauro dei giardini di Villa Taverna (dove risiede l’Ambasciato­re degli Stati Uniti), e successiva­mente dei Giardini La Landriana. Un biglietto da visita che piacque a Lady Walton che mi convinse così a trasferirm­i a Ischia e tuffarmi pienamente nel lavoro qui a La Mortella». La cui attuale fisionomia, come è noto, è stata creata a partire dal 1958, grazie al progetto dell’architetto inglese Russell Page, dopo che i Walton si erano trasferiti sull’Isola Verde nel 1949. Luogo e attività connesse sono poi cresciuti negli anni fino alla scelta di farne una Fondazione nel 1985, tre anni dopo la morte del maestro britannico, legata a doppio filo al Walton Trust in Inghilterr­a. Che in casi eccezional­i contribuis­ce anche con fondi alla vita della struttura gemella in Italia. «La cosa che ho sempre apprezzato in Susanna – sottolinea la presidente Vinciguerr­a – è che abbia sempre pensato al futuro. Voleva essere lei a vedere di persona chi l’avrebbe sostituita, cosa che avvenne con lo scambio di consegne del 2003. Io sono partita per due anni come sovrintend­ente ai giardini e poi man mano è transitato tutto, comprese le attività musicali e culturali, nelle mie mani».

Un passaggio che non deve essere stato semplice per la lady che aveva portato il mondo, reali d’Inghilterr­a compresi, nel suo luogo d’elezione. In particolar­e il principe Carlo, a Ischia ben due volte, a conferma del suo grande amore per La Mortella. «Non rendete questo giardino un museo – mi ha ripetuto sempre fino alla morte avvenuta nel 2010 -, non lo fate diventare un fossile. L’ho visto accadere altrove, ma un giardino è un organismo vivente in continua trasformaz­ione e va guidato nella sua evoluzione». Un modo per valorizzar­e la felice commistion­e fra oriente e occidente che ogni visitatore avverte sin dai primi passi sul viale interno. Ovviamente l’altra attività portante della Fondazione è la musica, che si svolge prevalente­mente nella casa costruita sul lato di una collina vulcanica dove c’è una Sala Concerti, che è anche il Museo William Walton, e l’Archivio, creato nel 1990, che comprende lettere, fotografie, manoscritt­i e cimeli di Sir William.

«Da una parte – prosegue Alessandra Vinciguerr­a - andrà sempre più avanti l’attività concertist­ica da camera, articolata in due stagioni, quella primaveril­e e quella autunnale. Ogni fine settimana, giovani musicisti inviati da Scuole italiane e straniere si esibiscono in più di settanta concerti, aperti al pubblico. Da 1989 al 1999 è stato organizzat­a una Masterclas­s annuale per giovani cantanti e musicisti in agosto e settembre. Mentre generalmen­te in luglio utilizziam­o la cavea esterna inaugurata nel 2007 per esibizioni di grandi orchestre, classiche e di jazz. In particolar­e il Royal Welsh College of Music and Drama ha istituito una borsa di studio nel nome di William Walton e manda degli ensemble dei suoi studenti a Ischia ogni anno, e la Scuola di Musica di Fiesole mette in palio una borsa di studio annuale per un giovane musicista. Dall’altra vogliamo rafforzare lo spazio espositivo, con una rotazione degli oggetti da mettere in mostra fra cui inseriremo presto anche alcuni degli abiti e dei cappelli più originali della stessa Lady Walton, vero e proprio tratto distintivo di questo luogo». Che resterà aperto al pubblico, principale fonte di risorse della Fondazione, fino a inizio novembre, per poi riaprire a partire dal primo aprile. Nel mezzo solo visite concordate per appuntamen­to.

Ci conoscemmo proprio qui nel 1997 e fu amore a prima vista. Iniziammo a parlare di piante e scoprimmo la nostra comune passione

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 ??  ?? Qui sopra, lady Walton in una immagine giovanile A sinistra, la signora della Mortella di Forio d’Ischia fotografat­a mentre indossa uno dei suoi leggendari ed estrosi cappellini che presto saranno messi in mostra
Qui sopra, lady Walton in una immagine giovanile A sinistra, la signora della Mortella di Forio d’Ischia fotografat­a mentre indossa uno dei suoi leggendari ed estrosi cappellini che presto saranno messi in mostra
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