Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Attacco spuntato Ancelotti studia l’antidoto al mal di gol

Tanti tiri nello specchio ma poca concretezz­a. Le difficoltà di Mertens

- Donato Martucci

NAPOLI Il mal di gol del Napoli è ormai una realtà. Una sola rete in tre partite racconta l’attacco azzurro che crea ma non finalizza. A Belgrado. diciannove tiri in totale, di cui otto in porta. Un dominio territoria­le (65% di possesso di palla), ma non è bastato per superare la resistenza della Stella Rossa di Belgrado in Champions League. Un pareggio senza reti, molto amaro per la mole di gioco prodotta, che complica di il passaggio alla fase a successiva. Questa è la realtà del Napoli in questo momento: tanti tiri in porta, ma poche realizzazi­oni. E’ mancato soprattutt­o l’ultimo passaggio quello in grado di mandare a rete il compagno. Questo aspetto è stato sottolinea­to anche da Ancelotti nella conferenza del dopo Belgrado. Con la Fiorentina il Napoli ha effettuato 22 tiri totali, di cui quattro nello specchio. Con la Sampdoria 12 il computo dei tiri, di cui tre in porta. Insomma, statistich­e che confermano la difficoltà degli azzurri a trovare la via della rete. Cambiano gli interpreti ma il prodotto non cambia. E in queste tre ultime partite hanno agito tutti gli attaccanti, ma il risultato è sempre stato lo stesso: una rete in 270 minuti. Pochino per una squadra abituata a segnare tanto e che ora sta trovando difficoltà in fase realizzati­va. L’esperiment­o di Insigne più centrale ha prodotto i suoi effetti. L’attaccanne­l te di Frattamagg­iore ha già regalato, con i suoi due gol, sei punti importanti ai fini della classifica in serie A, ma il resto del reparto offensivo è più impegnato a svolgere il compitino che a inquadrare la porta. Arek Milik si è distinto con molti movimenti senza palla, ma ancora non sembra in palla. Sta mancando l’apporto di Mertens che agisce di nuovo da esterno. L’attaccante belga sembra comunque non al top della condizione e fatica a trovare una sua dimensione nuovo corso del Napoli di Ancelotti. Ha segnato contro il Milan, ma nulla più. Quando entra non spacca più le partite e l’allenatore di Reggiolo lo vede poco nel ruolo di attaccante centrale. Manca anche l’apporto di Verdi. Ancelotti gli ha preferito Ounas. L’algerino entra di frequente in area, ma ha schierato anche Callejon che si distingue anche in fase di non possesso e raramente taglia in area come ai tempi di Sarri.

Ancelotti non vuole distrugger­e quanto creato dal tecnico toscano, ma sta cercando nuove soluzioni. Con la Stella Rossa è arrivato a schierare anche 4 punte, ma non è riuscito ad abbattere il bunker serbo. Le ha provate tutte, la porta in questa fase appare stregata e l’allenatore sta cercando di rompere questo incantesim­o.

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L’attaccante Dries Mertens è tra quelli nel suo ruolo che ha giocato meno È rientrato per ultimo dopo il mondiale ma ha fatto un gol

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