Corriere del Mezzogiorno (Campania)

C’è il derby del trotto Ma l’impianto è senza fondi

- Donato Martucci

NAPOLI Il paradosso dell’ippodromo di Agnano: da una parte è considerat­o l’eccellenza dell’ippica italiana, dall’altra fa i conti con la crisi del comparto (da dieci mesi non arrivano i fondi del Ministero competente).

In più la società «Ippodromi partenopei», presieduta da Pierluigi D’Angelo (foto), non sa come finirà la querelle sull’ippodromo flegreo, visto che il Comune ha deciso di vendere i suoi beni dopo l’altolà della Corte dei Conti.

E intanto domenica l’impianto cittadino ospiterà una delle più grandi corse italiane, considerat­a la vetrina per i giovani cavalli del trotto del nostro paese: il «derby», dotato di un montepremi di oltre un milione di euro e riservato agli indigeni di 3 anni, è la seconda volta che si disputa a Napoli (la prima nel 2013). Dal 1926 si è sempre svolta a Roma, poi con la chiusura di Tor Di Valle si è disputata a Capanelle e ora ad Agnano.

«Il nostro ippodromo – ha detto ieri Pierluigi D’Angelo – è considerat­o l’unico impianto strategico del trotto. Sosteniamo ancora questo sforzo, nonostante sono 10 mesi che non veniamo pagati dal Ministero. Un ritardo non più sopportabi­le. La filiera deve ritrovare serenità e il nostro ippodromo sta organizzan­do eventi con lo sforzo dei dipendenti che non ricevono con puntualità i pagamenti degli stipendi. C’è poi il nostro progetto per l’uso ventennale presentato al Comune, che poi ci ha comunicato che dovrà vendere l’impianto. Il problema è che non si potrà costruire grattaciel­i, qui bisogna continuare a fare ippica».

Alla presentazi­one, il vicesindac­o di Napoli Raffaele del Giudice ha annunciato «un tavolo tecnico tra gli assessori al patrimonio e allo sport per garantire la destinazio­ne d’uso dell’impianto, da sempre un’eccellenza dell’ippica italiana».

Dal punto di vista sportivo l’evento, che si disputerà su tre giorni a partire da oggi, avrà il suo clou domenica con il «derby» che vedrà in pista i talentuosi della generazion­e 2015, vale a dire i 3 anni i cui nomi iniziano tutti con la lettera «z».

Favoriti Zidane Grif che detiene il record sul doppio chilometro, primato mondiale stagionale (1.12) e Zefir Gar, uno dei figli di Varenne, che è stato allevato dai fratelli D’Angelo (gestori di Agnano) sui prati del Garigliano, e che è allenato e di proprietà del team Minopoli (papà Salvatore, i fratelli Mario che l’ha guidato, Ferdinando e Vincenzo).

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