Corriere del Mezzogiorno (Campania)

con il Corriere tutto sul match dell’Olimpico

- Dall’inviata Monica Scozzafava

Fosse soltanto perché al Torino ha già fatto sei gol, Dries Mertens meriterebb­e una chance da titolare nel lunch time di oggi contro i granata dell’ex Walter Mazzarri.

Quattro stagioni esaltanti, la prima storica qualificaz­ione in Champions League, il trionfo in Coppa Italia, il sogno di soffiare lo scudetto alla Juventus di Conte ma anche uno dei primi burrascosi addii per De Laurentiis. Il tempo lenisce le ferite, attutisce le tensioni e, circa cinque anni dopo il suo addio, Mazzarri alla vigilia di Torino-Napoli ha espresso parole conciliant­i: «De Laurentiis ha parlato spesso bene di me — ha detto tra le altre cose —. I presidenti sanno tutto, quando parlano bene di te perché fai tornare i conti economici e i risultati, fa piacere. Se al Napoli ho ottenuto questi risultati, significa che con De Laurentiis c’era sintonia».

Il vento di pace ha iniziato a soffiare un anno fa, quando nelle settimane in cui la separazion­e con Sarri diventava probabile, De Laurentiis sottolineò il valore dei risultati raggiunti da Mazzarri con una spesa aziendale molto più bassa di quella affrontata negli anni successivi. Quando è tornato al San Paolo, le emozioni per Mazzarri non sono mancate e anche domani non sarà una partita normale. Renderà l’atmosfera più calda anche il tutto esaurito che ci sarà allo stadio Olimpico Grande Torino.

«Mi aspetto il nostro pubblico caldissimo, che ci dia una mano per fare una grande partita. Abbiamo perso dei punti facendo prestazion­i superiori rispetto a quanto guadagnato», ha affermato Mazzarri, che ha voluto caricare l’ambiente granata. Anche il settore ospiti sarà gremito, con 1500 tifosi azzurri nonostante il divieto di trasferta imposto ai sostenitor­i residenti a Napoli e nella sua provincia. Mazzarri ha sfidato Ancelotti ai tempi delle avventure con la Reggina e la Sampdoria, una vittoria contro il Milan scatenò la festa del “Granillo” per la storica salvezza conquistat­a partendo da una penalizzaz­ione di undici punti.

«Il Napoli gioca bene, Ancelotti è uno dei migliori, un allenatore top. La sua bravura l’ha dimostrata nel tempo ed è una persona squisita. Sono una squadra in forma e che gioca bene, a Belgrado hanno dominato, se la rigiocasse­ro vincerebbe­ro 3 o 4-0», ha sottolinea­to Mazzarri, esaltando il valore del Napoli, una squadra che ha proseguito quella crescita iniziata proprio da quando in panchina c’era lui.

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portato gli azzurri ad un soffio dallo scudetto, vincendo una Coppa Italia in finale contro i bianconeri

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