Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bagnoli, il via a Floro Flores
Decreto di Conte. «La prossima settimana sarò a Roma per accettare l’incarico»
Francesco Floro Flores sarà il nuovo commissario di governo per la bonifica e la trasformazione urbana di Bagnoli. «Ad inizio settimana - racconta al Corriere del Mezzogiorno il diretto interessato sarò dal presidente del Consiglio per firmare l’accettazione della carica». Intanto de Magistris gioisce per l’approvazione della delibera che porterà a una criptovaluta, il Bitcoin Napoli. «È il primo atto in Italia - evidenzia - tra i primi in Europa, in cui si affronta in termini finanziari e giuridici il tema delle criptovalute e della blockchain». Il Comune annuncia anche l’arrivo di cinquantasei nuovi bus in dotazione all’Anm per sostituire i mezzi logori.
NAPOLI Francesco Floro Flores sarà il nuovo commissario di governo per la bonifica e la trasformazione urbana di Bagnoli. Trentasei giorni dopo l’indicazione del nome fatta dal ministro per il Mezzogiorno, Barbara Lezzi, il premier Giuseppe Conte ha firmato il decreto: «Ad inizio settimana», racconta al Corriere del Mezzogiorno il diretto interessato, sarò dal presidente del Consiglio per firmare l’accettazione della carica». Solo allora, quindi, sarà pubblicizzato il Dpcm con cui Conte ha nominato il successore di Salvatore Nastasi che, dopo un triennio — e cambiato il colore del governo — il 4 settembre scorso ha rinunciato all’incarico. Salvo sorprese, quindi, la settimana prossima si chiuderà il cerchio intorno a quello che si è trasformato in un autentico giallo, con la nomina del commissario di Bagnoli annunciata ma mai formalizzata da parte del governo. Probabilmente, perché le polemiche sul presunto conflitto di interesse di Floro Flores sono dilagate, sebbene il Movimento Cinquestelle, che con il presidente della Camera, Roberto Fico, ha fatto il suo nome, non ha mai inteso fare marcia indietro.
Neppure dopo la lettera che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha scritto al premier per rimarcare quello che a suo avviso si prefigurava come «un conflitto di interesse almeno potenziale» di Floro Flores per i suoi interesse nella zona occidentale, in quanto gestore dell’Arena Flegrea, avuta in concessione dalla Mostra d’Oltremare (controllata dal Comune di Napoli), e dello Zoo, senza dubbio tornato ai fasti d’un tempo. Ma non solo. Perché De Luca ha sollevato perplessità forti anche per il ruolo che, poche settimane fa, è stato assegnato sempre a Floro Flores nel Consiglio di amministrazione della Cassa Deposito e Prestiti, e sempre in quota M5s: Cdp controlla Fintecna, ha ricordato De Luca, che proprietaria di parte dei suoli di Bagnoli.
Diverso fu invece l’atteggiamento del sindaco de Magistris che, subito dopo la scelta di Floro Flores, si disse invece «pronto a collaborare». Salvo poi — attaccato dal Pd per il fatto che suo fratello Claudio lavorasse con Floro Flores all’Arena Flegrea, e dal suo stesso partito, Dema, da sempre contrario al commissariamento di Bagnoli — fare marcia indietro. Sulla presunta incompatibilità con il ruolo in Cassa Depositi e Prestiti, al Corriere del Mezzogiorno Floro Flores disse: «Perché dovrei scegliere? Non c’è incompatibilità. Il problema non si pone».
Il problema invece si è posto. Evidentemente, però, gli approfondimenti giuridici fatti dalla presidenza del Consiglio hanno escluso incompatibilità formali. Da qui, la firma di Conte arrivata ieri mattina, poche ore dopo la nomina di un altro commissario, Marco Bucci, che si occuperà della ricostruzione del ponte Morandi di Genova.
Si racconta poi che un’accelerazione sulla nomina del nuovo commissario a Bagnoli sia arrivata a seguito del colloquio dell’altro ieri tra Di Maio e de Magistris, quest’ultimo preoccupato che a Bagnoli il tempo che sta trascorrendo frenasse – come sta frenando – l’iter delle gare per la bonifica e molto altro. Salvo Nastasi, infatti, ormai si limita solo alla gestione dell’ordinaria amministrazione. E più volte ha ricordato come a Bagnoli sia necessario garantire i fondi. Circa 200 milioni. Una montagna da scalare.
De Luca contrario
Il presidente della Regione era perplesso per un possibile conflitto d’interesse