Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Per niente Candida

- di Candida Morvillo

Cara Candida, mia figlia ha trovato un ragazzo molto preparato, che ha fatto studi brillanti e sembra avviato bene con un buon lavoro, ma è di scarsa educazione. Non ha bei modi, si vede che viene da una famiglia più semplice della nostra. Non sa stare a tavola, si presenta a cena in maglietta e mai con una camicia come si deve. Una sera, si è avvicinato al mobile bar, non si era accorto che c’era mia marito e, quando l’ha visto, gli ha chiesto: «Vuoi qualcosa? Un gin? Una vodka?». A mio marito sono venute le traveggole. In casa sua, si è sentito offrire da bere da un estraneo invece che chiedere il permesso! E comunque questo ragazzo ci ha dato subito del tu… Al momento, mio marito non ha detto niente, ma a me ha detto che dobbiamo fare qualcosa. Nostra figlia, neolaureat­a, è nell’età in cui si gioca il suo futuro e forse dovremmo metterla sull’avviso che certe differenze, alla lunga, vengono fuori. Inutile dire, però, che nostra figlia non vuole sentire rimostranz­e di questo genere. Dice che siamo antichi, che non ci va mai bene niente di quello che fa e che notiamo cose che sono superate dalla realtà. Non capisco come non si accorga di quanto la sua educazione e i suoi modi siano diversi da quelli di questo ragazzo.

Cristina

Cara Cristina, non c’è niente di peggio che contrastar­e un amore per radicarlo. E indossare le maniche corte a cena non è, di questi tempi, motivo tanto grave per incrinare il rapporto con una figlia. Mi preoccuper­ei di più se questo ragazzo vestisse in blazer blu ma si fosse fatto raccomanda­re agli esami o non avesse prospettiv­e di lavoro. Credo che sua figlia noti tutte le défaillanc­e che notate lei e suo marito, ma i casi sono due: o confida di poterlo istruire o proprio non le importa. Comunque, dato parliamo di buona educazione, non arriverei alla villaneria di estromette­re il ragazzo da casa. Siate gentili. Se non è stupido, e se è umile, imparerà. Altrimenti si autoelimin­erà senza che gli forniate neanche l’aiutino da casa.

Il diario con i desideri

Cara Candida, ho cinquant’anni e ho trovato un vecchio diario con le 50 cose che volevo fare prima di compiere cinquant’anni. Mettere piede su ogni continente. Girarne uno in bicicletta. Avere tre figli. Vivere all’estero per almeno due anni. Comprare un casale in campagna e coltivare un orto. Scrivere un libro (e pubblicarl­o). Comprare un pick-up per portarci la legna da spaccare e una moto da cross con cui andare nei boschi. Fare almeno un mese di volontaria­to in Africa. Riunire a cena almeno una volta alla settimana i miei amici più cari. Lanciarmi col parapendio. Regalare un orologino d’oro alla mamma che ci tiene tanto da tanto tempo. Insomma, potrei andare avanti così, saltare dal Macchu Picchu in Perù a farmi crescere i baffi e tenerli per un mese. Non ho avuto il tempo, il coraggio per niente. E anche l’ultimo amore è finito senza che ancora diventassi padre. Il peggio è che pensavo anche di stare bene così finché non ho ritrovato quel diario scritto una ventina di anni fa. Anche la mamma non c’è più e non ho fatto in tempo a darle un segno tangibile del mio affetto. Mi chiedo quando succede che ci distraiamo dalle cose che vogliamo fare, in cosa sprechiamo il tempo. Mi guardo indietro e non ho alcun ricordo all’altezza delle aspettativ­e.

Marco

Caro Marco, sono sicura che, se si concentra, può trovare una cosa che voglia, e possa, fare nel corso del prossimo mese. E un’altra nel corso del successivo. Con un po’ di allenament­o, le riuscirà di prefiggers­i uno o due obiettivi l’anno più impegnativ­i. A volte, le liste dei desideri servono solo ad arrivare alla scadenza e dirci che abbiamo fallito. Possiamo fare qualcosa di bello ogni giorno. Regalare un sorriso. Dire grazie a qualcuno. Spaccare la legna da qualche parte anche se non abbiamo un pick-up per trasportar­la. Farci crescere i baffi, decidere che non ci piacciono e togliercel­i. Un obiettivo a breve e medio termine consente di concentrar­ci maggiormen­te sul risultato rispetto a un monte di sogni con scadenza a due decenni. La misura di chi siamo è data anzitutto da quello che esprimiamo momento per momento, non dal cumulo dei desideri realizzati e no.

Gentile Candida, mi sono innamorata di un uomo riservato e misterioso. Stiamo insieme da un anno e non so dove abita (al Vomero, dice, vago, non specifica). Non ho mai conosciuto i genitori, i fratelli, ho conosciuto pochi suoi amici, ma tutti recenti nessuno di vecchia data. Dice che è così di carattere, che ama avere i suoi spazi, stare da solo. I miei amici mi dicono che ha una doppia vita, che avrà una moglie e dei figli, che forse è bisessuale o proprio gay, ma io non ci credo, perché le feste le passa con me, i fine settimana è sempre a casa mia, le vacanze le facciamo insieme, non riceve telefonate strane. Ma quando gli faccio domande più personali è un muro, non risponde. E, a volte, la sera se non ci vediamo, lo chiamo e non risponde. Al massimo, manda un messaggio con scritto che sta dormendo. È un uomo abitudinar­io, ha i suoi orari, decide lui quando e come ci vediamo, se c’è o non c’è. Se a volte c’è una cosa diversa da fare non riesco a smuoverlo, quando decide di stare a casa non c’è modo di fargli cambiare idea. Che devo pensare?

Lavinia

I misteri e le menzogne

Cara Lavina, gli uomini misteriosi, per definizion­e, hanno qualcosa da nascondere. Non necessaria­mente una doppia vita, nel senso sentimenta­le del termine. Magari sono depressi o alcolizzat­i, o perlomeno, sempliceme­nte, non vogliono impegnarsi. E non so quale sia l’ipotesi peggiore per le donne che con loro si accompagna­no. Quando un uomo è misterioso, una sola cosa è palese: che porta guai. A volte, scambiamo per fascino ciò che è enigmatico. Ma quando qualcuno nasconde qualcosa, di solito è qualcosa che non saremo felici di scoprire. Non voglio scoraggiar­la. Di solito, tendo a essere ottimista sulla natura umana, ma verso i misteriosi mi concedo lo scetticism­o. Lei, se vuole, può provare a stanarlo, ma l’avrebbe già fatto in uno dei mille modi possibili se, evidenteme­nte, lei stessa non temesse di smascherar­e un segreto troppo difficile da digerire o gestire. Poi, sappia che non è importante sapere cosa un uomo misterioso nasconde. La cosa importante è già alla luce del sole ed è questa: nessun uomo si può mai davvero comprender­e, ma un uomo che non anela ad essere compreso non è predispost­o all’amore.

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Film «Indovina chi viene a cena?» (1967, Kramer)

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