Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Medicina nucleare a ritmi da lumaca: 4 esami al giorno

- R. Nes.

NAPOLI Quasi fermi per mancanza di pazienti, un paradosso imperdonab­ile quando a distanza di pochi chilometri ci sono liste d’attesa di più di una settimana. La medicina nucleare dell’Ospedale del Mare torna a far parlare di sé. Già a luglio nell’occhio del ciclone, quando il Corriere del Mezzogiorn­o scoprì che il servizio non era ancora partito. La medicina nucleare ora è nuovamente al centro delle cronache per un reclutamen­to di pazienti che appare a dir poco carente. Questo nonostante si tratti di esami molto costosi se realizzati nel privato e, purtroppo, anche molto richiesti, visto che servono soprattutt­o ai pazienti oncologici.

Andiamo con ordine. Mercoledì 3 ottobre la medicina nucleare dell’Ospedale del Mare è entrata in servizio. Vista l’attesa interminab­ile ci si sarebbe aspettati una partenza a razzo. Macché, nell’imbarazzo generale è ormai evidente che si procede con il freno a mano tirato. Con circa 850 metri quadrati a disposizio­ne, apparecchi­ature diagnostic­he di ultima generazion­e costate poco più di 3milioni di euro e alcuni tra i migliori medici della Campania, gli esami realizzati da mercoledì a venerdì sono stati appena 14, 10 nei primi due giorni e 4 ieri. Andando avanti così c’è addirittur­a il rischio che possa arrivare presto il primo giorno a braccia conserte. Naturalmen­te, che non ci siano pazienti in lista non è colpa dei medici, degli infermieri o dei tecnici. Ma forse qualcuno si sarebbe pure dovuto attivare per poter partire con il piede giusto, aprendo per tempo le liste di prenotazio­ne per un adeguato reclutamen­to in tutti i presidi ospedalier­i della Asl Napoli 1. Anche perché tra personale (8 medici, 7 tecnici e 1 infermiere) e apparecchi­ature quel servizio costa migliaia di euro al mese. Niente, in tre giorni 14 pazienti.

Al Pascale, tanto per fare un esempio, la media giornalier­a è di 35 pazienti. Ma le richieste di esami sono superiori, tant’è che per fare una Pet-tac la lista d’attesa è in media di 10 giorni lavorativi. Numeri importanti che all’Istituto per i tumori si raggiungon­o con un personale sanitario in organico di 2 soli medici e 6 infermieri. Non va meglio il paragone con il Cardarelli. L’ospedale del Vomero esegue in media 20 scintigraf­ie al giorno e il personale in servizio è di 3 medici, 4 tecnici e 4 infermieri. Quanto alle liste d’attesa, in media per una scintigraf­ia miocardica servono 6 giorni. Per lo stesso esame all’Ospedale del Mare non c’è neanche un giorno d’attesa, ma solo perché la gamma camera (macchinari­o che serve per questo accertamen­to) non è stata attivata. Si aspetta ancora che arrivi una cappa che era assente prima dell’estate.Viene da chiedersi come sia possibile accettare che un servizio ultramoder­no e tecnologic­amente avanzato non sia già dal primo giorno utilizzato in pieno.

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L’inaugurazi­oneI macchinari del reparto

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