Al lavoro in 12 per 20 euro Fabbrica chiusa

Erano trattati come schiavi e dovevano lavorare undici ore al giorno. Venivano pagati 20 euro solo quando la giornata era finita. Potevano alzarsi due volte dalla loro postazione dove confezionavano giacche da uomo a ritmi surreali. Il tempo era tutto e se sbagliavano venivano sbattuti fuori da quella fabbrica degli orrori senza tanti complimenti. Però i carabinieri della stazione di Grumo Nevano sono riusciti a mettere fine a tale terribile sfruttamento. Ieri hanno bussato alla porta di un locale di 150 metri quadrati a Grumo e hanno visto con i loro occhi la situazione di degrado all’interno. Nell’opificio è stata accertata la presenza di dodici persone che lavoravano in pessime condizioni igienicosanitarie. Nove di loro erano senza contratto e lavoravano sette giorni su sette. Tre invece erano addirittura clandestini. La titolare, una 32enne del Bangladesh, della stessa nazionalità dei ragazzi che erano in fabbrica, è stata denunciata per sfruttamento del lavoro e per varie violazioni alle norme per la sicurezza sul lavoro. Il locale è sotto sequestro e la produzione di giacche sospese.