Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sospesa la preside del Sannazaro
Carenza di aule e lezioni in spiaggia: la decisione segue la visita degli ispettori dell’Ufficio scolastico. In arrivo un reggente
«Sospensione con effetto immediato». Così ha deciso ieri pomeriggio il Miur-Ufficio scolastico regionale diretto da Luisa Franzese in merito alla dirigente scolastica del liceo Sannazaro, Laura Colantonio, dopo l’ispezione disposta a causa delle proteste per la carenza di aule ed i progetti scolastici in spiaggia. Vicenda che aveva messo contro la dirigente molte famiglie, studenti e parte dei docenti.
NAPOLI «Sospensione con effetto immediato». Così ha deciso ieri pomeriggio il Miur -Ufficio scolastico regionale diretto da Luisa Franzese, sospendendo la dirigente scolastica del liceo Sannazaro, Laura Colantonio, a conclusione del vaglio dei risultati dell’ispezione disposta dopo le proteste per la carenza di aule ed i progetti scolastici in spiaggia. Difficoltà che avevano messo contro la dirigente molte famiglie, studenti e buona parte dei docenti, generate dal surplus di iscrizioni e dalla moltiplicazione dei corsi di studio. «Scatole vuote», hanno accusato in diverse occasioni docenti - un terzo dei professori aveva firmato una lettera contro la dirigente, altri, invece, ne avevano diffuso un’altra a favore - e genitori alle prese con le crescenti difficoltà dei figli: i ragazzi hanno fatto lezione anche in un’angusta biblioteca al piano seminterrato, disposti attorno ad un unico tavolo, oppure nei laboratori dietro ai computer spenti.
Dall’inizio dell’anno la soluzione alla carenza di aule (almeno 7 quelle mancanti rispetto al numero di classi, quest’anno 53) aveva previsto anche uscite extra-scolastiche al mare, con i docenti di educazione fisica sulla spiaggia di Varcaturo in un noto lido balneare, in piscina o al parco della Floridiana, a rotazione. Le proteste, crescenti, sono partite dai primi giorni di lezione, quando già contro la dirigente alcuni genitori avevano firmato un’esposto al Miur e all’Anac sul surplus di iscritti e la settimana di cinque giorni.
Quando le immagini dei ragazzi in mare con i docenti sono finite sui giornali, la dirigente dell’Usr, Franzese, ha inviato ispettori. E ieri ha firmato il decreto di sospensione con effetto immediato.
Il posto vacante sarà bandito, intanto la reggente potrebbe provenire da una scuola altrettanto prestigiosa del capoluogo, circolano già molti nomi, ma nessuno è ufficiale.
Il Sannazaro, malgrado i suoi problemi, resta una scuola d’eccellenza molto ambita, prima in Campania, l’anno scorso, nella classifica Eduscopio della Fondazione Agnelli.
Alla dirigente scolastica che sino ad oggi ha comunque ottenuto grandi risultati, tra certificazioni Cambridge e i riconoscimenti dei ragazzi alle competizioni internazionali di Latino o Matematica, è stato rimproverato da una buona parte della componente scolastica d’aver fatto un passo più lungo della gamba, in soldoni, avviando troppi progetti o corsi sperimentali e gonfiando il numero degli iscritti. Per Laura Colantonio, ma sono solo voci, potrebbe essere pronto però un incarico al ministero.
Subito dopo l’ispezione la scuola era stata riaperta di sabato e ha dovuto riorganizzare d’accapo gli orari. E le proteste non sono scemate.
La stampa è stata accusata di mettere in cattiva luce il liceo, tuttavia, tra gli altri, sono stati gli stessi docenti, una trentina, in una recente lettera ad «avvertire l’esigenza di precisare: quando all’inizio dell’anno scolastico ci siamo resi conto che, quotidianamente, almeno cinque classi avrebbero svolto attività didattica extra moenia, abbiamo reagito con perplessità e meraviglia. Non perché alcune attività si sarebbero svolte in piscine private o presso lidi a pagamento. Ma perché era una novità assoluta senza che i consigli di classe si fossero riuniti. È vero che attività extra moenia sono previste dal Piano dell’offerta formativa ma è anche vero devono essere programmate dal Consiglio di classe e non organizzate in modo estemporaneo ad inizio d’anno scolastico. Poi, d’un tratto, abbiamo capito. Si “doveva” uscire perché, in caso contrario non c’erano aule per tutti. La decisione di risolvere i problemi determinati dall’esubero di iscrizioni con sistematiche uscite noi la troviamo a dir poco stravagante» ed «anche l’interpretazione più estrema della Buona Scuola non esonera il dirigente dal comunicare tempestivamente le sue decisioni all’intera comunità educativa».