Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Ospedale del mare, pizzo sui lavori al clan Sarno»

- T. B.

Le imprese impegnate nella costruzion­e dell’Ospedale del Mare pagarono la tangente al clan Sarno, che all’epoca governava incontrast­ato Ponticelli. Emerge dall’ordinanza di custodia cautelare notificata ieri dai carabinier­i a 14 persone accusate a vario titolo di associazio­ne camorristi­ca e spaccio di droga; le indagini della compagnia di Poggioreal­e sono state coordinate dal pm Antonella Fratello della Dda. Racconta in particolar­e il collaborat­ore di giustizia Giuseppe Sarno: «Nel settembre del 2008, quando sono stato scarcerato, la grossa opera dell’Ospedale del Mare già era stata avviata da un po’ di tempo. In quel periodo, Eduardo Casella, figlio di Salvatore “pachialone“, mi fece incontrare un ingegnere della zona di Ponticelli Volla, il cui cugino stava per avviare dei lavori a Ponticelli, nella zona di via De Meis, nei pressi della villa pubblica, per realizzare delle palazzine. L’ingegnere — riferisce ancora il pentito — mi disse che il cugino intendeva incontrarm­i per chiudere con me i discorsi estorsivi prima dell’avvio dei lavori. Organizzam­mo l’incontro di cui poi parlerò. Nel discorso avuto con l’ingegnere, chiesi a costui se conoscesse qualche ditta che si stava occupando di qualche lavoro presso l’Ospedale del Mare, ma egli mi rispose di no. Quando andò via, Eduardo Casella mi disse che quella informazio­ne me l’avrebbe potuto fornire omissis. Fu così che mi incontrai con omissis, il quale mi disse che l’imprendito­re per cui lavorava già aveva “chiuso” con mio fratello Luciano, intendendo che a quest’ultimo già era stata corrispost­a la dovuta somma estorsiva. Mi aggiunse peraltro omissis che l’impresa per cui lavorava a breve avrebbe cominciato lavori per un nuovo lotto. Fu così che chiesi a Casella e allo stesso omissis di rappresent­are al titolare dell’impresa che avrebbe dovuto versare 20 mila euro. Cosa che effettivam­ente ha fatto di lì a poco. Il denaro mi venne recapitato da Ed11ardo Casella. Sempre quest’ultimo mi consegnò inoltre, su mia specifica richiesta, un elenco di ditte che erano impegnate nei lavori presso quel cantiere».

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