Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Omicidio Perinelli, domani la convalida Ma per i pm non c’è stata premeditazione
Oggi gli atti della richiesta al gip. Galasso ha colpito con il coltello una volta, al cuore
NAPOLI Si svolgerà domani l’udienza di convalida del fermo di Roberto Galasso, il venditore ambulante che ha confessato di avere ucciso, nella tarda serata di sabato, il calciatore dilettante Raffaele Perinelli. Questa mattina, infatti, i pm che seguono il caso, Anna Frasca e Stefano Capuano, invieranno al gip gli atti e la richiesta. Al momento al giovane non è contestata l’aggravante della premeditazione, ma solo quella dei futili motivi: poiché Galasso ha ammesso di avere con sé un coltello, ma ha ucciso Perinelli con un solo fendente, in attesa di approfondimenti i pm hanno preferito attendere. La contestazione, infatti, può essere fatta in qualsiasi momento.
In un lungo interrogatorio avvenuto nella caserma dei carabinieri di Casoria nella notte tra sabato e domenica, il reo confesso ha spiegato di avere agito dopo una discussione con il calciatore dilettante, con cui aveva già litigato nei giorni precedenti. A suo dire, infatti, girava armato proprio per il timore di essere aggredito da Perinelli. Quando lo ha incontrato, ha detto ancora, lui era a bordo della sua auto, il rivale su uno scooter e avrebbe colpito la portiera con una pedata. Questo, ha concluso, gli ha fatto perdere la testa.
Gli inquirenti cercano ora riscontri al suo racconto, in particolare testimonianze e immagini che dovessero essere state riprese da telecamere di sicurezza. Telecamere che potrebbero anche aiutare a capire chi ha soccorso il calciatore in fin di vita e lo ha lasciato poi davanti al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli: al momento questo resta un punto oscuro.
I familiari di Raffaele, ragazzo estraneo alle dinamiche criminali nonostante il padre fosse stato assassinato in un agguato nel 1999, chiedono ora giustizia. Gli inquirenti non sono insensibili alle loro richieste e hanno anzi intenzione di indagare a fondo, chiarendo che cosa abbia spinto Galasso a colpire e se nella confessione abbia detto il vero o abbia distorto o taciuto qualche particolare. Domani l’indagato, che è difeso dall’avvocato Rocco Maria Spina, fornirà la sua versione dei fatti anche al giudice. Versione che gira intorno a un assunto: aveva paura di Perinelli e per questo, quando lo ha incontrato dopo il litigio precedente, ha preso il coltello che aveva con sé. A provocare la morte del calciatore dilettante è stata una sola coltellata al cuore, inferta, secondo la difesa, senza alcun intento di uccidere.
Riscontri Gli inquirenti vogliono verificare quanto di vero c’è nel racconto dell’ambulante