Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il direttore Ciampa: «Produzione nata per Muti»
«Da ragazzo mi incantavo a vedere i nomi dei grandissimi direttori campeggiare sulle locandine del San Carlo, e oggi leggere il mio mi emoziona e mi fa sentire piccolo al loro confronto». È Francesco Ivan Ciampa, giovane direttore avellinese al suo debutto al San Carlo alle 20 con Nabucco di Verdi, nella messa in scena di Jean-Paul Scarpitta, produzione del Teatro dell’Opera di Roma. Soprano verdiano in ascesa, Anna Pirozzi dà voce ad Abigaille, Giovanni Meoni canta il ruolo del titolo, Antonello Palombi Ismaele, mentre il ruolo di Zaccaria è ricoperto da Rafal Siwek, Carmen Topciu è Fenena. «Il Coro è più che un personaggio, è anche narratore della vicenda biblica e con il maestro Gea Garatti Ansini la collaborazione è perfetta» sottolinea il direttore che riserva tributi a due grandi maestri: «Questa produzione è nata per e con Riccardo Muti, il più grande interprete verdiano della storia; la sua è una lettura che guarda ai messaggi risorgimentali, a differenza di un altro grande maestro con cui ho avuto il privilegio di collaborare, che è Daniel Oren, per cui è l’aspetto biblico a dominare. Nel mio piccolo, punto sui sentimenti di libertà tout court, perché la musica per me è sogno a occhi bene aperti sulla partitura, sull’orchestra e sul palco, ma sempre sogno».