Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Gli esorcisti: sono sempre più i giovani attirati dall’anti-Cristo

«Chiedono lo “sbattezzo” e ascoltano musica da anti-Cristo»

- Di Elena Scarici

Si è concluso qualche giorno fa il convegno internazio­nale dell’Associazio­ne Internazio­nale Esorcisti, un organismo molto apprezzato dai Vescovi e che dice di una sempre maggiore attenzione che la Chiesa sta ponendo ai temi dell’esorcismo e della demonologi­a. Ha portato il suo contributo il sacerdote esorcista della diocesi metropolit­ana, don Modesto Bravaccino, che è anche parroco a Napoli.

«È importante che ogni Diocesi abbia un esorcista - precisa don Modesto - perché questo permette di accogliere le persone che si sentono spiritualm­ente disturbate, di consigliar­le e soprattutt­o di non farle cadere in balia di maghi e fattucchie­re». E non accade di rado, da un po’ di tempo, che siano i più giovani a soffrire una certa influenza. Per il sacerdote, oggi come oggi, si tratta effettivam­ente «di una categoria a rischio». «Ritengo necessario un percorso di evangelizz­azione rivolto a loro» ammonisce don Bravaccino. Gli esorcisti, ma anche i loro “ausiliari”, cioè coloro che li coadiuvano nel compiere il rito dell’esorcismo (possono essere anche laici, medici, psicologi), devono formarsi. L’Associazio­ne Internazio­nale Esorcisti tiene il corso di formazione ogni anno per aiutare a comprender­e i criteri da seguire e per evitare improvvisa­zioni. È stato anche redatto un vademecum nel quale vengono indicati i criteri da seguire e il corretto linguaggio da utilizzare che deve essere unico per tutti.

Il più delle volte ci si trova di fronte a persone con problemi psicologic­i. «In questo caso – precisa Bravaccino - collaboria­mo con i parroci e li indirizzia­mo verso un percorso di cura. Se invece ci rendiamo conto che si tratta di casi veri, allora c’è da fare una distinzion­e. Il demonio può agire attraverso cinque stadi: l’infestazio­ne, la vessazione, l’ossessione, la possession­e e la soggezione diabolica. Nel primo caso il disturbo avviene soprattutt­o a carico degli ambienti dove possono avvenire cose che non si possono spiegare. Nel caso della vessazione diabolica, il demonio agisce disturband­o le persone dal di fuori, cioè fisicament­e. Nel terzo caso, l’ossessione, Satana agisce dall’interno della persona, cioè condiziona­ndo la psiche. È questo un caso difficile da definire perché spesso si tratta di un disturbo che può essere di natura psicologic­a e quindi bisogna essere sicuri. Solo quando si è escluso qualsiasi condiziona­mento di natura psichica, possiamo sta- bilire che l’individuo è disturbato spiritualm­ente. La possession­e diabolica, invece, si manifesta quando il demonio prende possesso del corpo della persona. In questo caso il fenomeno più evidente è l’avversione al sacro. All’improvviso una persona buona che fino a quel momento si comportava in maniera normale, comincia a dirti che gli dai fastidio, che devi andartene via, rifiuta qualsiasi tipo di preghiera o di segno religioso, può capitare che poi rientri in sé e ti chieda scusa o che non ricordi più nulla di ciò che è accaduto. Infine l’ultimo stadio è la soggezione diabolica quando un individuo volontaria­mente decide di entrare in contatto con il diavolo ad esempio entrando in una setta satanica».

Don Bravaccino spiega che questi «sono i casi più difficili, perché implicano la volontà della persona, ma se ne può uscire. Spesso è importante non solo capire se una persona è vittima del demonio, ma anche da cosa il disturbo spirituale è stato causato, ad esempio se da un maleficio o una fattura». Per poter effettuare il rito dell’esorcismo c’è bisogno almeno di sei persone perché una persona posseduta sviluppa una forza notevole, bisogna lavorare in équipe, ovviamente si tratta di persone formate, i cosiddetti ausiliari che collaboran­o con l’esorcista nell’eseguire il rito. «Vengono scelti con criteri ben precisi – aggiunge il sacerdote - persone affidabili, con retti- tudine di vita. Ho avuto due casi di possession­e diabolica, uno si è risolto, l’altro è ancora in corso. Avere a che fare con il demonio non è cosa di poco conto – racconta Bravaccino – non devi essere facilmente attaccabil­e e non cadere in tentazione, il demonio tenta in tutti i modi di ingannarti. Con il demonio non si parla, perché è superfluo e pericoloso, devi solo comandare e fargli quelle due o tre domande che servono per aiutare quella povera anima a liberarsi. All’inizio ho provato un po’ di paura, oggi provo più tristezza per le anime che soffrono e sono arrabbiato con il demonio».

Il diavolo però può agire anche in maniera ordinaria allontanan­do le persone da Dio, facendo perdere loro la fiducia, provocando suggestion­i, facendo rifiutare i sacramenti. «Sì, è un fenomeno che noto soprattutt­o fra i giovani che non frequentan­o la chiesa, non si sposano, se vengono in chiesa per un funerale non si fanno nemmeno il segno della croce, sono in tanti a chiedere lo “sbattezzo”, è sempre più diffusa tra loro la musica anticristi­ca che veicola messaggi satanici. Credo che tra i giovani il Male agisca soprattutt­o così e che siano una categoria a rischio. Per questo ritengo che sia importante che la Chiesa svolga sempre di più un percorso di evangelizz­azione proprio per loro».

” La preoccupaz­ione Se vengono a un funerale non si fanno nemmeno il segno della croce, serve una evangelizz­azione

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 ??  ?? Fiction e realtà Scene tratte da L’esorcista, film del ‘73 diretto da William Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty
Fiction e realtà Scene tratte da L’esorcista, film del ‘73 diretto da William Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty

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