Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gli esorcisti: sono sempre più i giovani attirati dall’anti-Cristo
«Chiedono lo “sbattezzo” e ascoltano musica da anti-Cristo»
Si è concluso qualche giorno fa il convegno internazionale dell’Associazione Internazionale Esorcisti, un organismo molto apprezzato dai Vescovi e che dice di una sempre maggiore attenzione che la Chiesa sta ponendo ai temi dell’esorcismo e della demonologia. Ha portato il suo contributo il sacerdote esorcista della diocesi metropolitana, don Modesto Bravaccino, che è anche parroco a Napoli.
«È importante che ogni Diocesi abbia un esorcista - precisa don Modesto - perché questo permette di accogliere le persone che si sentono spiritualmente disturbate, di consigliarle e soprattutto di non farle cadere in balia di maghi e fattucchiere». E non accade di rado, da un po’ di tempo, che siano i più giovani a soffrire una certa influenza. Per il sacerdote, oggi come oggi, si tratta effettivamente «di una categoria a rischio». «Ritengo necessario un percorso di evangelizzazione rivolto a loro» ammonisce don Bravaccino. Gli esorcisti, ma anche i loro “ausiliari”, cioè coloro che li coadiuvano nel compiere il rito dell’esorcismo (possono essere anche laici, medici, psicologi), devono formarsi. L’Associazione Internazionale Esorcisti tiene il corso di formazione ogni anno per aiutare a comprendere i criteri da seguire e per evitare improvvisazioni. È stato anche redatto un vademecum nel quale vengono indicati i criteri da seguire e il corretto linguaggio da utilizzare che deve essere unico per tutti.
Il più delle volte ci si trova di fronte a persone con problemi psicologici. «In questo caso – precisa Bravaccino - collaboriamo con i parroci e li indirizziamo verso un percorso di cura. Se invece ci rendiamo conto che si tratta di casi veri, allora c’è da fare una distinzione. Il demonio può agire attraverso cinque stadi: l’infestazione, la vessazione, l’ossessione, la possessione e la soggezione diabolica. Nel primo caso il disturbo avviene soprattutto a carico degli ambienti dove possono avvenire cose che non si possono spiegare. Nel caso della vessazione diabolica, il demonio agisce disturbando le persone dal di fuori, cioè fisicamente. Nel terzo caso, l’ossessione, Satana agisce dall’interno della persona, cioè condizionando la psiche. È questo un caso difficile da definire perché spesso si tratta di un disturbo che può essere di natura psicologica e quindi bisogna essere sicuri. Solo quando si è escluso qualsiasi condizionamento di natura psichica, possiamo sta- bilire che l’individuo è disturbato spiritualmente. La possessione diabolica, invece, si manifesta quando il demonio prende possesso del corpo della persona. In questo caso il fenomeno più evidente è l’avversione al sacro. All’improvviso una persona buona che fino a quel momento si comportava in maniera normale, comincia a dirti che gli dai fastidio, che devi andartene via, rifiuta qualsiasi tipo di preghiera o di segno religioso, può capitare che poi rientri in sé e ti chieda scusa o che non ricordi più nulla di ciò che è accaduto. Infine l’ultimo stadio è la soggezione diabolica quando un individuo volontariamente decide di entrare in contatto con il diavolo ad esempio entrando in una setta satanica».
Don Bravaccino spiega che questi «sono i casi più difficili, perché implicano la volontà della persona, ma se ne può uscire. Spesso è importante non solo capire se una persona è vittima del demonio, ma anche da cosa il disturbo spirituale è stato causato, ad esempio se da un maleficio o una fattura». Per poter effettuare il rito dell’esorcismo c’è bisogno almeno di sei persone perché una persona posseduta sviluppa una forza notevole, bisogna lavorare in équipe, ovviamente si tratta di persone formate, i cosiddetti ausiliari che collaborano con l’esorcista nell’eseguire il rito. «Vengono scelti con criteri ben precisi – aggiunge il sacerdote - persone affidabili, con retti- tudine di vita. Ho avuto due casi di possessione diabolica, uno si è risolto, l’altro è ancora in corso. Avere a che fare con il demonio non è cosa di poco conto – racconta Bravaccino – non devi essere facilmente attaccabile e non cadere in tentazione, il demonio tenta in tutti i modi di ingannarti. Con il demonio non si parla, perché è superfluo e pericoloso, devi solo comandare e fargli quelle due o tre domande che servono per aiutare quella povera anima a liberarsi. All’inizio ho provato un po’ di paura, oggi provo più tristezza per le anime che soffrono e sono arrabbiato con il demonio».
Il diavolo però può agire anche in maniera ordinaria allontanando le persone da Dio, facendo perdere loro la fiducia, provocando suggestioni, facendo rifiutare i sacramenti. «Sì, è un fenomeno che noto soprattutto fra i giovani che non frequentano la chiesa, non si sposano, se vengono in chiesa per un funerale non si fanno nemmeno il segno della croce, sono in tanti a chiedere lo “sbattezzo”, è sempre più diffusa tra loro la musica anticristica che veicola messaggi satanici. Credo che tra i giovani il Male agisca soprattutto così e che siano una categoria a rischio. Per questo ritengo che sia importante che la Chiesa svolga sempre di più un percorso di evangelizzazione proprio per loro».
” La preoccupazione Se vengono a un funerale non si fanno nemmeno il segno della croce, serve una evangelizzazione