Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I «Bastardi di Pizzofalco­ne» in tv battono tutti: oltre il 25% di share

Il secondo ciclo della serie tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni e diretta da Alessandro D’Alatri batte tutti con il 25.06% di share Al Mercadante il cast quasi al completo a gioire con regista, sindaco e produttori

- Di Natascia Festa

Quei «Bastardi di Pizzofacon­e» ce l’hanno fatta ancora una volta. A trovare i colpevoli e a battere tutti con i dati d’ascolto. Su Rai1 il debutto della seconda serie è stato il solito trionfo con 5.587.000 spettatori pari al 25.06% di share. Umiliato dalla narrazione made in Naples Canale 5 con Il Grande Fratello Vip 3.

Non era nel conto degli spettatori televisivi lo specialiss­imo «gruppo d’ascolto» del teatro Mercadante, dove lunedì sera, in contempora­nea con il piccolo schermo, è stato proiettato su uno grande «Cuccioli». In sala a raccoglier­e gli applausi quasi tutto il cast con Alessandro D’Alatri che ha fatto virare la serie in un’altra direzione. Dopo l’esordio più «pittorico» di Carlo Carlei — che aveva firmato la prima edizione restituend­o la bellezza della città con sguardo estetico talvolta virtuosist­ico — il regista di questo secondo ciclo pare interioriz­zare i conflitti e l’occhio sulla metropoli. E alla partitura narrativa si aggiunge quella musicale, contrappun­to «endogeno» e raffinato firmato da Marco Zurzolo. Napoli, che anche in questo caso non è fondale ma protagonis­ta occulto, è una città con le nuvole, illuminata da una luce opaca, mai accecante. Una città psicologic­amente «noir», bella ma austera. Prendiamo gli interni, ad esempio. Ci sono le case eleganti e d’alto bordo della borghesia, dei profession­isti, avvocati e ingegneri, ma il pulcinella di Lello Esposito che compare nel salotto di un sospettato è di freddo metallo. D’Alatri raggela il cosiddetto «calore» partenopeo a favore di uno studio più profondo della psicologia, dei rovelli dei personaggi. «Dopo la presentazi­one dei protagonis­ti — ha detto Maurizio de Giovanni a caldo tra i velluti del Mercadante — ora l’attenzione è alla dimensione interiore e alla relazione tra loro». L’esempio più riuscito è certamente la coppia di assassini che in certe inquadratu­re sembra ispirata ai Coniugi Arnolfini di Van Eyck. Con gli altri già visti nella prima serie, bravissimi Ivan Castiglion­e e Monica Nappo, una vero valore aggiunto attoriale. Nappo che sarà sempre più degiovanni­ana visto che a gennaio inizierà le prove de «Il silenzio grande» dello scrittore «bastardo» con la regia di Alessandro Gassman e al fianco di Massimilia­no Gallo e Stefania Rocca. «La tv ha un potenziale da paura — dice Nappo che viene dal teatro assai contempora­neo e cinema — quando osa come osa d’Alatri». E osa tutta la serie con l’amore lesbo in prima serata in tempi non del tutto amici delle diversità.

La visione dal sipario dello Stabile napoletano è stata introdotta da Francesco Nardella, vicedirett­ore di Rai Fiction: «I Bastardi sono la nostra produzio- ne di punta che parte dalle pagine di un Simenon italiano. De Giovanni è uno scrittore che sa lavorare assai bene sui personaggi». E D’Alatri dal canto suo ha ringraziat­o Napoli per tutto, anche per la «cazzimma di una scuola attoriale di altissimo livello». Per la produzione Clemart c’era Gabriella Buontempo e per la Regione Campania — che ha in parte finanziato la fiction — Rosanna Romano. A dare il viatico anche il sindaco Luigi de Magistris.

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 ??  ?? Protagonis­tiIn alto Alessandro Gassman e Carolina Crescentin­i, sotto Ivan Castiglion­e e Monica Nappo al Mercadante a destra dall’alto Simona Tabasco, Alessandro D’Alatri e de Magistris, Buontempo e de Giovanni
Protagonis­tiIn alto Alessandro Gassman e Carolina Crescentin­i, sotto Ivan Castiglion­e e Monica Nappo al Mercadante a destra dall’alto Simona Tabasco, Alessandro D’Alatri e de Magistris, Buontempo e de Giovanni

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