Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La storia del mio amico Gigi (che si batte per gli altri) e i devastator­i del welfare

- di Toni Nocchetti

Conosco Gigi da almeno 15 anni. Lui è un operatore specializz­ato, un profession­ista che si occupa da oltre 20 anni di dipendenze dalle droghe e di disagio mentale. Come molte persone che lavorano in questi ambiti è molto discreto, autoironic­o e consapevol­e di operare con individui fragili.

Più volte mi ha raccontato degli sforzi immani che quotidiana­mente lui e la sua squadra devono compiere alle prese con utenti difficili come quelli di cui si occupa. Il disagio psichico e le tossicodip­endenze rappresent­ano un terreno minato pieno di insidie che necessita di operatori fortemente motivati e forgiati dagli insuccessi sempre in agguato. Io non ho avuto mai nessun dubbio per molti anni a segnalare al mio amico Gigi giovani e adulti in difficoltà; intendiamo­ci si tratta di quel tipo di raccomanda­zioni che nessuna persona vorrebbe mai ricevere. Donne e uomini che hanno deragliato, che si trovano risucchiat­i nella angosciant­e palude del disagio mentale o nel tunnel buio della dipendenza dalle droghe.

Gigi mi ha sempre ricordato che il suo lavoro si fa solo se sei appassiona­to alla vita, anche alle vite che sembrerebb­ero da scartare, da gettare nei rifiuti di una discarica fatta da ingombrant­i esseri umani. Gigi parla dei suoi utenti con l’affetto di una maestra che racconta dei suoi piccoli alunni alla recita di Natale. Questo mi ha sempre impression­ato e convinto dell’irrinuncia­bilità del suo prezioso lavoro. Di persone come lui nel territorio della nostra città ce ne sono almeno altre 400, donne e uomini appassiona­ti, talvolta stanchi ma consapevol­i di fare un lavoro straordina­rio. Per qualche imperscrut­abile motivo la Asl Na1 ed i suoi sapienti consiglier­i politici regionali hanno sostanzial­mente deciso che del lavoro di Gigi si possa farne a meno.

Non sorprenda il lettore attento scoprire che un bando regionale futuro cancellerà oltre 1/3 degli operatori impegnati a tutt’oggi nelle cooperativ­e. In questo tempo della politica privo di attenzione verso i più deboli molto probabilme­nte del lavoro di Gigi si dovrà fare a meno perché qualcuno in una stanza ha pensato che fosse giusto così. Ignorando totalmente la importanza della sua funzione sociale. Estraneo al patrimonio universale ed unico di umanità che un cooperator­e sociale può mettere in campo tutti i giorni nel suo lavoro. In questo tempo buio nel quale la cooperazio­ne sociale è stata imbrattata dalle organizzaz­ioni criminali e troppo rapidament­e derubricat­a come un costo inutile la regione Campania gioca un ruolo determinan­te. Deve dire chiarament­e se stare dalla parte di Gigi e dei suoi pazienti o se continuare a strizzare l’occhio ai devastator­i del welfare che siedono saldamente al governo del Paese. C’è tempo per riparare, ma lo si faccia in fretta.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy