Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ogni giorno si scopre in città un abuso edilizio e mezzo

- Fabrizio Geremicca

In via Gianturco hanno fatto le cose in grande ed è spuntato un complesso immobiliar­e di 13.000 metri quadrati. In via Villa Romana, a Ponticelli, due campi sportivi da 600 metri quadrati con annesso spogliatoi­o. Poi verande, tettoie - per esempio una da 40 metri quadrati in via Petrarca ed una che in via Penninata ha parzialmen­te coperto la lapide in onore dello scrittore Francesco Mastriani - depositi. È nutrita la serie degli abusi edilizi che si incontra scorrendo il report relativo a settembre del nucleo antiabusiv­ismo della polizia municipale guidato dal capitano Agostino Acconcio. Trentotto gli interventi, che portano il totale parziale dell’anno a quota 447. Ogni giorno un abuso e mezzo. Per tacere di quelli che non finiscono nei verbali. I sequestri, dal I gennaio al 30 settembre, sono stati 176. Uno dei più importanti a Pianura, dove su suolo agricolo era in corso una lottizzazi­one: otto case ed una piscina. Uno degli ultimi sulle scale del Petraio. Area vincolatis­sima, eppure i vigili hanno bloccato i lavori in un terraneo davanti al quale era stata costruita una pedana in cemento, poi contornata da pannelli per realizzare una stanza in più. Dalla piattaform­a in cemento tuttora spunta un tubo grigio che si immette, cinque o sei metri più giù, in un pubblico tombino. «La costruzion­e abusiva di verande, balconcini e piattaform­e davanti ai terranei - racconta il capitano Acconcio - è frequente nelle zone popolari del centro. Ci si appropria dello spazio pubblico e lo si trasforma in area privata». In periferia, dove c’è ancora terreno disponibil­e, resta piuttosto diffusa l’edificazio­ne di immobili ex novo. Nei quartieri borghesi Chiaia, Vomero, Posillipo compaiono non di rado e all’improvviso verande e mansarde perfino su edifici ipervincol­ati. È accaduto, per esempio, alcuni anni fa a Palazzo Serra di Cassano. Per fronteggia­re l’assalto del cemento, il Comune dispone di un gruppo di vigili ridotto all’osso. «Il nucleo antiabusiv­ismo quantifica Acconcio - conta su 76 unità. C’è stato un momento, anni fa, nel quale eravamo 150. Non c’è stato ricambio a causa dell’impossibil­ità di assumere nuove unità dopo il concorso del 2010». Non è sempre facile, dunque, intervenir­e per scovare gli abusi, possibilme­nte prima che siano ultimati. Se poi ci si riesce ed il Comune emana una ordinanza di demolizion­e, non sempre, anzi raramente, gli illeciti edilizi vengono cancellati.

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