Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bando Asl, azzerata l’assistenza Anziani e disabili privi di servizi
Da gennaio 2019 tagli a un terzo delle prestazioni. Operatori in agitazione
NAPOLI È l’incertezza a farla da padrona, sia per gli operatori coinvolti nella vicenda, sia per i pazienti e gli assistiti che ogni giorno ricevono le cure e le attenzioni dei loro operatori. L’unica certezza, per ora, è che sono state avviate le procedure di licenziamento per 620 operatori e che quindi tutti i servizi socio-sanitari dell’Asl Napoli 1 Centro, in proroga fino al 31 dicembre 2018, dal 1 gennaio non saranno più assicurati.
Dal nuovo anno, di fatto, non si sa come la Asl Napoli 1 Centro intenda proseguire. La gara d’appalto indetta dai vertici dell’azienda sanitaria locale, prevede tagli valutabili per un terzo delle prestazioni attualmente fornite e con un passaggio di cantiere (da chi attualmente gestisce i servizi a chi vincerà la gara) per meno di cento operatori. Tra di
Il vertice
Spiragli potrebbero aprirsi nell’incontro di lunedì prossimo con il dg dell’Asl Na 1
loro ci sono operatori che stanno sui servizi da oltre 20 anni e che hanno partecipato alla dismissione dei manicomi o alla realizzazione dei primi servizi per la salute mentale, la disabilità e le tossicodipendenze. «Con i pazienti e le famiglie che seguiamo – spiega Antonio Ferrara, referente per la salute mentale della Cooperativa Era - abbiamo instaurato di fiducia. Non si può lavorare su delle persone, e con delle persone, senza avere la possibilità di programmare. Alla fine dei conti oltre a essere a rischio i nostri posti di lavoro, sono a rischio anche le cure e i programmi di recupero delle persone che seguiamo».
La Asl Napoli 1 Centro nella gara indetta ha previsto solo le funzioni educative nei servizi finora gestiti dall’Ati con capofila Gesco (e che comprende Solco, Il Pioppo, Icaro e Prodos). Sono stati eliminati tutti gli operatori socio-sanitari, gli assistenti sociali, gli psicologi e i fisioterapisti. Sono rimasti solo animatori di comunità, educatori e terapisti della riabilitazione nei centri territoriali, mentre nelle strutture ospedaliere c’erano e sono scomparsi gli oss (operatori socio-sanitari). Quindi scompariranno le attività nei servizi di salute mentale per anziani e disabili: nelle Sir (strutture intermedie per sofferenti psichici), nelle Rsa (Residenze sanitarie assistite sia per salute mentale che anziani) e Rsh (Residenze sanitarie area riabilitazione – per disabili) e nei centri diurni (anziani, disabili, salute mentale).
L’Asl in un primo momento ha cercato di trasferire gli oss dall’Ati guidata da Gesco alla società Coad che attualmente gestisce l’assistenza domiciliare, attraverso un passaggio, ma il Tar ha dichiarato l’atto illegittimo, perché l’ipotesi figurerebbe come un affidamento diretto.
Intanto prosegue lo stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali con possibili astensioni dal lavoro, seppure garantendo le emergenze e il livelli essenziali di assistenza. Cgil, Cisl ,Uil e i sindacati di base hanno anche inviato una richiesta al Prefetto Carmela Pagano per la convocazione di un tavolo tecnico tra le parti che possa favorire una risoluzione della situazione che coinvolge gli oltre 600 lavoratori. Uno spiraglio potrebbe aprirsi durante l’incontro fissato per lunedì prossimo con il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Mario Forlenza, solo allora si potranno capire le intenzioni reali dell’azienda sanitaria locale sulla delicata vicenda.