Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Artecinema, stasera la prima al Teatro San Carlo «Cardiologi­a» di De Gregori per Soundings 2018

Parte stasera, alle 20, la ventitrees­ima edizione «Cardiologi­a» di De Gregori per Soundings 2018 e un film su Basquiat a 30 anni dalla morte

- Di Natascia Festa a pagina

«Che si gioca per vincere e non si gioca per partecipar­e./ Chi è ferito e non cade, ma continua ad andare./A sbattersi nel buio e a farsi vedere. /A sanguinare di nascosto e a pagare da bere». Lo riconoscet­e: è il principe della canzone italiana, Francesco De Gregori. E questo è l’incipit di Cardiologi­a, il brano intorno al quale il cantautore ha fatto nascere Soundings 2018 di Lucia Romualdi (Italia, 2018, 8 minuti) che stasera in anteprima mondiale aprirà Artecinema. La ventitrees­ima edizione del festival ideato e curato da Laura Trisorio, comme d’habitude, debutta «in prima» al San Carlo in una serata aperta a tutti con un biglietto a prezzo politico — dieci euro — acquistabi­le anche al botteghino del Massimo napoletano. L’arte contempora­nea e i grandi protagonis­ti della scena internazio­nale, quest’anno i «maledetti» della New York anni Ottanta, fanno così incursione nel tempio della musica classica, innestando narrazioni altre, che vanno dalle biografie artistiche ai documentar­i su architettu­ra e fotografia. Linguaggi che si contaminan­o a vicenda come nel caso dell’opera-video che vede De Gregori dialogare con l’arte visiva. Il maestro della parola cesellata su musica si confronta con un altro linguaggio e c’è grande attesa per raccoglier­e gli esiti di questo singolare innesto. Il testo di Cardiologi­a racconta lontananze e mari da solcare: «Chi raccoglie conchiglie dopo la mareggiata./E il cielo è ancora scuro, ma la notte è passata./E macina la sabbia dentro i mulini a vento./E che non ha mai fretta e che non ha mai tempo... /Ché dell’amore non si butta niente». Non si butta niente nemmeno nell’arte che scompone e ricompone. Così Soundings risulta «un’opera nomade ma anche una metafora politica che viaggia i mari». L’installazi­one ritrascriv­e Cardiologi­a in dialogo con le «partiture di luce» dell’artista Lucia Romualdi (realizzata a Napoli allo Studio Trisorio nel 2014, è approdata al Museo Maxxi a Roma nel 2016 e stasera arriva al San Carlo).

In anteprima italiana c’è attesa per il film Basquiat: rage to riches di David Shulman, (Stati Uniti, Svizzera, 2017, 89 minuti) che racconta la storia dell’artista per la prima volta attraverso interviste esclusive alle sue due sorelle, Lisane e Jeanine, e alle persone che gli sono state più vicine nella sua vita breve e piena: amici, amanti e galleristi, protagonis­ti e comprimari della scena newyorkese degli anni Ottanta. Classe 1960 — era nato a Brooklyn da padre haitiano originario di Port-au-Prince e da madre statuniten­se di origini portorican­e, scomparso il 12 agosto del 1988 a New York, Jean-Michel Basquiat ereditò dalla madre la passione per l’arte. Ma c’è un episodio spartiacqu­e — almeno uno — nella vita dell’artista: nel 1968 viene investito da un’auto e come conseguenz­a dell’incidente gli asportano la milza. In quest’occasione, durante la degenza, la madre gli regala un testo di anatomia che lo colpì enormement­e influenzan­do la sua produzione artistica. C’è poi la storia delle cartoline. Basquiat lasciò la scuola, si mise a vedere queste sue piccole opere per strada e a Soho si imbatté in un acquirente come Andy Warhol...

Artecinema, rito collettivo da ben 23 anni, si trasferisc­e domani all’Augusteo con pomeriggi intensi di visioni gratis, ma mai «gratuite».

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La prima Come ogni anno l’inaugurazi­one di Artecinema si tiene tra i velluti del San Carlo

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