Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Zucchero con padrino e pistola: «è Napoli»

- di Gimmo Cuomo

Napoli è ancora una volta vittima dei luoghi comuni e degli stereotipi. Ancora una volta vittima della maldicenza internazio­nale.

Eppure, nonostante il successo quasi planetario di Gomorra, sembravano lontani anni luce i tempi in cui l’articolo della corrispond­ente dall’Italia Valeska Von Roques del prestigios­o settimanal­e tedesco Der Spiegel veniva richiamato in prima pagina con la celebre vignetta della pistola sul piatto di spaghetti. Sembrava acqua passata. Ma non era così. E stavolta il colpo sotto la cintola è arrivato nientedime­no che dalla Grecia, che è stata anche la patria del

pensiero moderno, la culla della tragedia e dell’arte classica, ma che negli ultimi decenni, prima per ragioni politiche, leggi dittature militati, poi, per vicissitud­ini economiche, non certo imposte dall’alto come un capriccio di Zeus, non sembra rappresent­are un esempio da seguire.

Ebbene, nei bar delle principali località turistiche dell’Ellade, da Corfù a Mykonos, ecco comparire delle bustine di zucchero con l’effigie di Maradona (e fin qui, nulla da obiettare, ci mancherebb­e altro), accompagna­ta da quella di Vito Corleone, un siciliano, nell’indimentic­abile interpreta­zione di Marlon Brando nel Padrino parte prima, e di una pistola. Come se non bastasse, in bella evidenza anche la scritta «Vivere pericolosa­mente». Ad aggravare l’ingiuria, la circostanz­a che, sulle bustine della stessa serie, altre grandi città europee, a partire

da Roma, sono rappresent­ate esclusivam­ente con simboli positivi. Come avrebbero reagito i romani se la Città eterna fosse stata ricordata per la monnezza, ormai non più patrimonio esclusivo di Napoli, e il tiro a sei (ma che sobrietà) del funerale del patriarca dei Casamonica? A denunciare lo sconcio il popolare collega Valter De Maggio nel corso di «Radio Goal» su radio Kiss Kiss Napoli. In risposta, la redazione della storica emittente partenopea ha lanciato l’hashtag #VivereANap­oliÈ… Nel pomeriggio, mentre la società produttric­e delle bustine provava a scusarsi, promettend­one il ritiro, il sindaco de Magistris avocava a sé la difesa dell’onorabilit­à partenopea. In realtà, quello zucchero greco davvero non riesce ad accuncia’ ‘a vocca. Altro che «tazzulella ‘e café» della buonanima…

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