Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Capuana, la Porta dei rifiuti
Franco Rendano del coordinamento d’impresa I Love sulle proteste che hanno investito il progetto Unesco: «Temiamo cantieri eterni già pieni di immondizie»
NAPOLI Facendo seguito alle proteste di una cinquina di comitati civici sul progetto Unesco per Porta Capuana («Pietra etnea e cassonetti dell’immondizia: il progetto sfregia») mosse soprattutto per «quei nuovi cassonetti fissi di monnezza», inamovibili, interviene il presidente di I Love Porta Capuana,
Franco Rendano della Carlo Rendano Association-Lanificio 25. I Love è un collettivo di associazioni e privati che sta cercando, disperatamente, da quasi un quinquennio, di bonificare l’area aprendola al turismo e alla valorizzazione dei beni culturali e all’iniziativa privata. Il problema di quei cantieri, aggiunge Rendano, è soprattutto «la tempistica, sono eterni» e nel contempo tutt’intorno è un fiorire di spazzatura, a quintali: la maggiore mortificazione per «qualsivoglia tentativo di rendere l’area più ospitale o appetibile».
Un problema comune all’intera circoscrizione, si vedrà poi. «Fin dalla sua fondazione» è la nota di I Love, «il Coordinamento I Love Porta Capuana si è battuto per la riqualificazione dell’area chiedendo più sicurezza, più pulizia e un arredo urbano che possa rendere civile quello che nei fatti è un luogo di incontro e di intrattenimento anche di diverse etnie, come da sempre è stata la sua vocazione. Finalmente sono iniziati i lavori di riqualificazione previsti dal Grande Progetto Unesco e si stanno affrontando nodi da tempo segnalati. Una migliore illuminazione, bidoni per rifiuti di dimensioni adeguate al decoro e panchine per evitare bivacchi su muretti e prati. A queste notizie si è assistito ad una levata di scudi sulla qualità degli interventi. Noi siamo però soddisfatti delle nuove funzionalità che avranno gli spazi comuni. Finalmente si fa qualcosa per questa preziosa zona il cui degrado aveva raggiunto limiti allarmanti ed ecco che piovono critiche. Pur tuttavia la situazione di Porta Capuana resta critica perché con i lavori in corso tale degrado ha raggiunto livelli che definirei catastrofici. I cittadini sono esasperati per non parlare dei commercianti che già vivevano le difficoltà legate al susseguirsi di una serie momenti critici (la chiusura del tribunale, la crisi, l’avvento di economie abnormemente concorrenziali). I lavori nel quartiere sono iniziati senza nessun preavviso cre- ando non pochi disagi e questo inizio fulmineo ha fatto sperare in tempi brevi che, tra l’altro, erano stati promessi. Purtroppo le speranze sono state deluse e a Porta Capuana persiste un degrado crescente aggravato da ingorghi di traffico esasperanti, ed i lavori continuano senza che nessuno abbia mai sentito parlare di un cronoprogramma. Per questo chiediamo alle istituzioni di comunicare tempi certi».
La spazzatura che circonda il “cuore rosso” di I Love che campeggia sulla torre aragonese, invade l’intera circoscrizione. Da piazza Eduardo De Filippo, dove è una battaglia continua dei residenti col Comune per le campane della differenziata, ora spostate sui marciapiedi ma sempre ricettacolo di quintalate di rifiuti, che impediscono il passaggio alle auto e pedonale, fino al tristemente noto “mercatino della monnezza” ieri ritornato in piena attività in piazza Garibaldi, la moderna porta della città che guarda all’altra Porta millenaria, di monnezza in monnezza.