Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Libri di piccolo formato, gli «orfanelli» delle biblioteche
In ogni biblioteca, tra gli scaffali c’è, esibito o segreto, un segmento di libri di piccolo formato. Si tratta spesso di una formazione episodica nel tempo e nello spazio, l’annuncio dell’inizio di una raccolta che a un certo punto si è interrotta. Ci si è assegnato un compito, ci si è proposta una decisione che poi si è rivelata un’azione priva di seguito, lasciata al caso, quando non abbandonata. Immagino che succeda tutto questo, prima che noi librai veniamo chiamati a rilevare, intera o in parte, una biblioteca domestica. Allo slancio per il rinnovarsi dell’emozione suscitata da libri sconosciuti o noti, comuni o ricercati, di pregio o di poco valore, si aggiunge spesso lo stupore di trovare più file o pochi esemplari o un unico libro di formato minuscolo. Quasi mai, questi libri, hanno le caratteristiche di una vera raccolta, spesso sembrano più somigliare a una banda di orfanelli, abbandonati al caso. Hanno provenienze e storie diverse, non immediatamente definibili. Sono libri che hanno ricevuto ospitalità per i motivi più diversi, comprati perché il lettore era uno studioso dell’autore o dell’argomento.
Può anche accadere che siano giunti in biblioteca per la loro bellezza, o ancora, che siano frutto di un dono, oppure che provengano da un acquisto fatto durante un viaggio. Oppure...
Ragioni e motivi non sempre sono spiegabili a posteriori, quando il possessore non c’è più. Con un po’ di fortuna e a saper interrogarei libri – leggendoli, studiandoli, perché il semplice raccoglierli, che siano piccoli o grandi, senza sapere il come e il perché, non ha gran senso –, o seguendo gli indizi che i libri portano con sé, si può riuscire a ricostruire parte del percorso fatto e a spiegare la loro presenza in quella biblioteca.
Nel tempo mi è successo sempre più spesso di adottare tanti di questi trovatelli e prendermene cura raccogliendoli in una possibile piccola biblioteca: attraverso questa strada sono diventato a mia volta un collezionista di libri di piccolo formato o, come qualcuno pensa, il costruttore di una moderna Arca di Noè, che vuole documentare e salvare scelte editoriali, tecniche, grafiche.