Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il Comune: «Quereliamo l’imprendito­re lombardo»

- Pa. Cu.

NAPOLI Quando si dice che la stessa cosa possa essere vista in modi molto diversi. Entrambi rispettabi­li, chiaro. Ma certo troppo, troppo diversi. La storia è quella dell’imprendito­re milanese Gianluca Brambilla il quale, qualche settimana fa, durante la trasmissio­ne Agorà, su Raitre, disse che «i napoletani sono antropolog­icamente portati ad evadere i biglietti di viaggio del trasporti pubblico». Affermazio­ne senza dubbio sgradevole che provocò la reazione del presidente dell’Eav, Umberto de Gregorio, in quel momento in collegamen­to da Napoli nella stessa trasmissio­ne. Il quale prima minaccio la querela, poi invitò Brambilla in città per fargli vedere da vicino la realtà napoletana, senza dubbio diversa da come veniva descritta. Finì lì. Con le foto di rito tra i due e con Brambilla che tornò a Milano molto soddisfatt­o della visita e dell’accoglienz­a ricevuta.

De Magistris, evidenteme­nte, affronta la cosa in modo molto diverso. E per lo stesso caso si muove invece l’Avvocatura municipale «attivata su segnalazio­ne dello Sportello difendi la città», si legge in una nota del Comune, per predisporr­e la querela per Brambilla per quanto detto su Raitre. «Abbiamo inteso querelare l’imprendito­re Gianluca Brambilla per dare un segnale forte a tutti coloro che quotidiana­mente con dichiarazi­oni scellerate e luoghi comuni infangano il nome e l’immagine della città di Napoli — spiega il delegato del sindaco all’Autonomia della città di Napoli, Flavia Sorrentino — attraverso tali azioni vogliamo favorire il percorso di rinascita della città». Questo perché «il Comune di Napoli non accetta più che Napoli subisca a testa bassa, ma reagisce a difesa e a tutela di un intero popolo e del suo diritto ad essere rispettato». Pochi minuti e arriva il commento di de Gregorio su Facebook: «Non mi meraviglia — scrive il presidente dell’Eav, non nuovo a polemiche con il Comune e che, di fatto, prende le difese di Brambilla —. C’è chi cerca il dialogo, la comprensio­ne, la collaboraz­ione. E c’è chi cerca lo scontro, l’isolamento scambiato per autonomia». «Gian Luca Brambilla — ricorda ancora — era venuto a Napoli a capire ed ha chiesto scusa. Una querela tardiva, inutile, anzi, utile soltanto a fare casino e ad alimentare un clima di odio nel paese». Moltissime le reazioni. Tra le quali quella di Raffaele Ambrosino, uno che su Facebook spesso riesce a fare opposizion­e molto ma molto di più che tanti consiglier­i comunali in aula, aggiunge: «Che acredine. Dopo il fatto Brambilla è venuto a Napoli, invitato da Umberto de Gregorio con il quale aveva avuto lo scontro. Ha visitato insieme al presidente di Eav la nostra città ed ha sostanzial­mente chiesto scusa a Napoli. Che bisogno c’è di querelare?».

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Luigi de Magistris
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Gianluca Brambilla
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Umberto de Gregorio

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