Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ecco il muro che Floro Flores vuole abbattere
Annuncio del commissario: si capirebbe meglio cosa si può fare nella zona
«Mi piacerebbe abbattere quel muro che divide Bagnoli dal resto della città, quello che si vede scendendo da Posillipo. Sarebbe un fatto simbolico molto importante, si poterebbe ammirare quante cose magnifiche si possono fare in quel luogo». Francesco Floro Flores, nuovo commissario di Bagnoli, spiega la sua idea ritenendola un gesto «simbolico per far vedere ai Napoletani il mare». Il successore di Nastasi esclude invece un suo impegno in politica: «Spero che non mi chiedano di candidarmi. Io faccio l’imprenditore, la politica deve farla chi sa farla, non io».
NAPOLI La premessa è «se sarà possibile». Se, cioè, non ci saranno «impedimenti tecnici». Ma se Francesco Floro Flores, da due giorni nuovo commissario straordinario di Bagnoli, da un lato chiarisce che «il progetto di Bagnoli è condiviso da tutti, perciò non si cambia ma anzi bisogna far presto ad attuarlo»; dall’altro, però, una piccola modifica intende introdurla: «Mi piacerebbe abbattere quel muro che quando si scende da Posillipo si vede sulla sinistra, quello che divide la Baia di Bagnoli dal resto della città».
Un gesto che Floro Flores ritiene «simbolico ma importante, per dare il senso della città che si riappropria dell’area dell’ex Italsider. Se riuscissimo, demolendo un po’ di muro, a far vedere ai Napoletani il mare, sarebbe un bel segno. Ci sarebbe una presa di coscienza plastica di quante cose meravigliose potrebbero essere realizzate in quella zona». Per ora, insomma, è un’idea, bisognerà vedere la percorribilità. Ma certo è molto efficace come slogan per presentarsi.
Intanto, il giorno dopo la nomina e terminata la sfilza lunghissima di telefonate a cui rispondere, il nuovo commissario di Bagnoli si concentra sul da farsi. I dossier sono tanti. Come tante sono le persone che gli chiedono se questo passaggio possa fare da preludio ad una candidatura a sindaco di Napoli. «Speriamo che nessuno mi chieda di candidarmi a niente. Faccio l’imprenditore e tale resto. Se posso dare una mano con incarichi tecnici, ben venga. La politica la deve fare invece chi la sa fare, io non ne sono capace». Chiarimenti a parte, ora è Bagnoli il suo primo pensiero. «Eh, lo so, è una bella gatta da pelare — rimarca —. Ma con l’ausilio dei soggetti in campo possiamo farcela. Parlerò con tutti: de Magistris, De Luca, Invitalia. Eppoi con la gente di Bagnoli. Ma sopratutto, parlerò con il tribunale, perché abbiamo il 60 per cento dei suoli sotto sequestro e se non si sblocca questa cosa di che parliamo?». Ma non solo. Perché anche il reperimento dei fondi per la bonifica è cosa molto delicata. Anche se questo aspetto pare non preoccupare più di tanto il neo commissario: «I soldi ci sono, mi sento tranquillo. Bagnoli è un Sin, lo Stato farà la sua parte. Eppoi nelle casse di Invitalia ci sono già 40 milioni. Nel Def conto invece, come mi ha assicurato il ministro Lezzi, che ci siano altri fondi, ritengo almeno 150 milioni». Dunque si insedia con l’ottimismo che prende chiunque è appena arrivato. Ma i nodi da sciogliere però sono molti. Su tutti, appunto, far partire le gare per la bonifica. Non è ancora fissata, in vece, una data per la prossima cabina di regia. «Prima devo incontrare le parti in causa». In realtà, occorre vedere
Un futuro politico?
Io candidato? Speriamo nessuno me lo chieda. Faccio l’imprenditore e tale resto. La politica la deve fare invece chi la sa fare, io non ne sono capace
Stampa Previsto un incontro con i media la prossima settimana per le nuove strategie
il Def, il prossimo 15 ottobre, prima di fare programmi. Di questo Floro Flores ne ha discusso ovviamente con Lezzi. E nel frattempo annuncia per la prossima settimana una conferenza stampa: dovrebbe tenersi all’Arena Flegrea che, insieme allo Zoo di Napoli, è diventata uno dei motivi di scontro politico con chi ha sollevato — come il governatore De Luca — motivi di conflitti di interesse «almeno potenziali» nella nomina di Floro Flores. Il quale siede anche nel Cda di Cassa Depositi e prestiti, che a sua volta controlla Fintecna che tra i proprietari dei suoli di Bagnoli. «Invece non è così — ribatte — non c’è alcun conflitto di interesse. A il mio ruolo nella Cassa potrà essere da semplificatore». Mentre de Magistris, che ha ormai messo da parte la bandana arancione contro il commissariamento di Bagnoli, dice: «Come abbiamo cooperato con Nastasi ancor di più coopereremo con Floro Flores che è napoletano e penso che abbia sete di una Bagnoli rigenerata come tutti noi. Non vediamo l’ora di incontrare il commissario perché il Governo non può più perdere tempo. Su Bagnoli l’accordo è stato firmato e ora va attuato. Il Governo deve trovare le risorse per completare la bonifica». Mica poco?