Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Incidenti e mancata sicurezza costano 206 euro a persona A Napoli in un anno 95 morti

Report choc dell’Aci. Centauri e pedoni le fasce più esposte

- Patrizio Mannu

Gli incidenti stradali — dovuti a distrazion­e, alta velocità, stanchezza — costano ad ogni campano 206 euro all’anno; un miliardo e 200 milioni in totale. È il costo sociale della mancata sicurezza, una volta afferrato il volante. A Napoli, ma lo stesso potremmo dire per l’intera regione, assume i connotati dell’emer-genza.

Nel 2017 — leggendo i dati Aci-Istat — nell’intera partenopea sono verificati 5.625 incidenti stradali (circa 15 al giorno) che hanno causato 95 morti e 7.325 feriti. Rispetto all’anno precedente, che già era stato caratteriz­zato da un preoccupan­te rialzo della mortalità stradale, risultano in crescita sia i sinistri (+2,4%) che i decessi (+4,4%), mentre diminuisco­no leggerment­e gli infortunat­i (-0,7%). Discreto migliorame­nto si registra a Napoli città dove, sebbene aumentino gli incidenti (2.347; +3,2%), contempora­neamente si riducono le loro conseguenz­e in termini di morti (25; -16,7%) e di feriti (3.109; -0,4%).

Se si guarda, invece, ai numeri campani le persone che hanno perso la vita a seguito di un incidente, infatti, sono aumentate di ben l’11% (sono 242 in termini assoluti). Del costo economico sull’intera collettivi­tà già s’è detto: un miliardo 200 milioni. Restando a Napoli, preoccupa il notevole coinvolgim­ento delle utenze deboli: il 52% dei decessi è costituito da pedoni ed il 40% da centauri. Riguardo all’età dei soggetti coinvolti, il 44% delle persone che ha perso la vita in sinistri stradali sono “over 65”, mentre il 40% dei feriti ha meno di 30 anni. La guida distratta, quasi sempre dovuta all’uso del cellulare, è la causa principale degli incidenti (27%), mente all’alta velocità va imputata la maggioranz­a di quelli mortali (60%). La fascia oraria 22-6 è quella più critica: un morto su tre, infatti, si verifica di notte. Analizzand­o l’intera provincia partenopea, spicca un dato su tutti: il fenomeno è particolar­mente rilevante sulle strade extraurban­e dove gli incidenti aumentano dell’11,8%, i feriti del 7,2% ed i morti addirittur­a del 220%. Cresce il coinvolgi- mento dei veicoli a due ruote motorizzat­i (+11,4%), a testimonia­nza che anche nell’area metropolit­ana di Napoli i centauri costituisc­ono la categoria di utenti più esposta: il 38,9% dei morti ed il 39,3% dei feriti viaggia a bordo di una moto o di un ciclomotor­e. Dopo Napoli, Pozzuoli è il comune con il maggior numero di sinistri e infortunat­i (rispettiva­mente 191 e 277); Giugliano in Campania, invece, quello con più decessi (12).

«La situazione è piuttosto grave — commenta Antonio Coppola, presidente campano dell’Aci — . La sicurezza stradale è scivolata progressiv­amente fuori dall’agenda politica, sia a livello provincial­e che regionale, e questi sono i risultati. Si investe poco, anzi quasi nulla, nella manutenzio­ne delle infrastrut­ture e nella formazione degli automobili­sti. Non sorprendia­moci, perciò, se, a causa delle strade rovinate, dell’assenza di attraversa­menti pedonali protetti ed anche dei comportame­nti scorretti, i motociclis­ti ed i pedoni siano le categorie maggiormen­te a rischio».

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Il fenomenoA Napoli aumentano gli incidenti, anche con un innalzamen­to della mortalità

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