Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Squilibri», in Biblioteca letture di frontiera
Leggere un libro non è solo un’attività solitaria, è anche condivisione, confronto, spunto di trasformazione/i. Mai come in questo momento storico coinvolgere cittadini e studenti intorno ai libri per interrogarsi sul delicato tema delle «frontiere» è un dovere etico e civile. Se poi tutto ciò avviene all’interno della Biblioteca Nazionale allora diventa un vero e proprio manifesto di resistenza culturale.
È la dodicesima edizione della rassegna «Squilibri – Incontri di lettura» che, dal 24 al 27 ottobre, si svolge per il secondo anno negli spazi della Biblioteca grazie alla tenacia delle associazioni ideatrici «A Voce Alta» e «Soup» e la collaborazione con «La pagina che non c’era» e «Officine Gomitoli», aiutati da Laterzagorànapoli, gli istituti scolastici e di cultura, nonché dal sostegno del direttore Francesco Mercurio.
Reading e performance, incursioni letterarie e filosofiche, cinematografiche e psicologiche che vedranno coinvolti Donatella Finocchiaro con il reading «Parole di frontiera» e con il commento alla proiezione di alcune sequenze del film Terraferma di Crialese; Eraldo Affinati che proporrà il suo romanzo Tutti i nomi del mondo con la partecipazione di immigrati in qualità di lettori; Tatjana Rojc che con La figlia che vorrei avere indaga la frontiera tra Trieste e la Slovenia; Claudia Zonghetti che oltrepassa le frontiere linguistiche con una nuova traduzione di Anna Karenina; Martino Lo Casco che presenterà il documentario Effatà Road e Antonella Mancusi che con il libro Presenza si miil sura con le frontiere dell’anima.
Gli incontri saranno rivolti soprattutto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, protagonisti attivi della manifestazione che quest’anno è dedicata alla memoria di Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista scomparso prematuramente, che con le sue opere si è impegnato a mettere in discussione racconto ufficiale sull’immigrazione e dar voce al dolore dei migranti: a parlarne, il 24 e il 26, sarà la giornalista del Corriere del Mezzogiorno Mirella Armiero. «Alessandro aveva espresso il desiderio di presentare il suo libretto d’opera al Premio Napoli, poi è finito così tragicamente — racconta Marinella Pomarici —. Così mi sono offerta di cercare un teatro a Napoli per rappresentare una delle sue opere. Era disponibile il teatrino di corte, ma mancavano i fondi. Approfitto di questa nuova occasione per rilanciare l’idea».
«Squilibri» si interroga, dunque, con cognizione di causa sulla tematica delle frontiere: «Stiamo mettendo sotto i piedi secoli di civiltà» ha detto il direttore Mercurio durante la presentazione che si è tenuta ieri nella sala Rari della Biblio- teca con la stessa Pomarici, Gemma Forzano e l’ideatrice de «La pagina che non c’era» Maria Laura Vanorio. «Lo Stato ha creato leggi che vedono gli immigrati come clandestini perché incapace di gestire il territorio e far rispettare le norme. Il paragone con le leggi razziali è calzante, provate a sostituire la parola ebreo con extracomunitario e capirete la gravità di quanto sta accadendo».
Cuore della manifestazione sono i concorsi per studenti «La pagina più amata» e «La pagina che non c’era»: il primo sarà sull’opera di Leogrande mentre il secondo, che invita i giovani lettori a scrivere una pagina da aggiungere in qualsiasi punto del romanzo scelto mimetizzandosi nell’opera, vedrà protagonisti i romanzi Un ragazzo normale di Lorenzo Marone e La bellezza che resta di Fabrizio Coscia, entrambi gli autori incontreranno i lettori nella prima giornata.