Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vesuvio, sciame sismico nel cratere L’Osservatorio: «Nessun allarme»
Quarantuno piccole scosse in una giornata «rientrano nella dinamica del vulcano»
attiva. Inoltre, sia i dati geochimici che quelli geofisici non hanno evidenziato variazioni significative. Si è trattato di uno sciame che rientra nella dinamica di un vulcano attivo come il Vesuvio». Inoltre, le fasi di subsidenza secondo la maggior parte degli scienziati e la conoscenza del funzionamento dei vulcani non coincidono con la risalita del magma. E questo rappresenta un elemento ulteriore di tranquillità sullo stato del Vesuvio. La direttrice Bianco comunque sottolinea sempre l’esigenza di non sottovalutare la consapevolezza che i residenti della «zona rossa» vivono ai piedi di un vulcano attivo. «La conoscenza dei fenomeni vulcanici e la loro comprensione —aggiunge — rimane il metodo di prevenzione migliore, perché così si evita l’allarmismo e la psicosi che possono creare danni».
Attualmente l’area che più preoccupa i vulcanologi è quella flegrea. Se il Vesuvio è in fase subsidenza ciò che sta avvenendo nel sottosuolo dei Campi Flegrei è il contrario. L’intera caldera è interessata da un bradisismo attivo (sollevamento del suolo) con possibile risalita di fluidi dalle viscere della terra.
Non a caso l’area flegrea dal 2012 è a livello giallo cioé di «attenzione». Ci sono state altre variazioni significative che riguardano la quantità e la composizione dei gas emessi dalle fumarole e questo è un altro segnale che viene attentamente monitorato dalle strumentazioni e analizzato dagli esperti. Infine, la fase di controllo si completa con uno stretto coordinamento con la Protezione civile. Un dialogo costante che avviene attraverso rapporti inviati con cadenze settimanali, altri mensili e trimestrali. «Tutti gli elementi a nostra conoscenza vengono trasmessi alla Protezione civile e alla Commissione grandi rischi» conclude Bianco.
Bianco «Non ci sono segnali di variazione delle fumarole o della pressione»