Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Psg? Penso all’Empoli Bello essere l’anti Juve ci dà maggiore carica»
Anticipo contro l’Empoli, il Napoli prova a staccare l’Inter «Un campionato così non ci fa paura. Ci carica di responsabilità»
CASTEL VOLTURNO Il gioco del Napoli lo emoziona, e lo dice anche. Con il sorriso. Carlo Ancelotti non perde serenità, che il prossimo avversario sia forte o fortissimo, inferiore oppure debole, il suo approccio è sempre uguale: ottimistico. Fiducioso. La classifica in testa è diventata vivace e anche affollata, ma non c’è da preoccuparsi. Piuttosto, dice: «C’è maggiore competitività e anche maggiore incertezza. Così è più bello, siamo tanti a fare la corsa sulla Juventus e la quota scudetto si abbassa». L’Inter è lì, ma stasera il Napoli che gioca in anticipo contro l’Empoli, proverà ancora a staccarsi. Per essere, da sola, l’antiJuve. Nessun timore, ad Ancelotti piace essere considerato l’«anti» della squadra più forte del campionato. «Ci carica di maggiori responsabilità - ammette - e per noi è soltanto un bene». I prossimi quattro giorni saranno intensi. Non solo l’Empoli, ma il Paris Saint Germain per una gara che può valere il passaggio del turno in Champions, ma a Cavani e company ci penserà domani. In realtà, qualcosa sta già immaginando. La squadra, inanzitutto. E, dunque, il turnover spinto che farà stasera. Per conservare l’integrità delle forze migliori per martedì. Non diteglielo mai, però. A lui il Napoli piace tutto, con tutti i suoi interpreti. E insiste: «Non c’è differenza». Una piccola bugia che gli va perdonata nel segno della sua esperienza e anche del nuovo trasformismo a cui ha abituato la squadra. Bravo? «No, per carità», insiste. E cita Napoleone: «Meglio i generali fortunati che quelli bravi... e io ho cu .... ». La sorte aiuta gli audaci, cero. E lui osa. Stasera almeno sei i cambi («sì, ne farò tanti», ma la domanda è talmente spontanea:
” Alla Champions penseremo domani Sì, farò turnover e cambierò tanti giocatori
chi giocherà in attacco? Bisogna rassegnarsi, Ancelotti questo non lo dirà mai. «Milik sta facendo bene, mi rendo conto che un attaccante viene giudicato per il numero di gol e lui è in difficoltà da questo puto di vista. Ma ci dà una grande mano». Mertens scalpita e sui social posta le punizioni che tira in allenamento: quattro su quattro finiscono in rete. «Con lui ho parlato - dice Re Carlo - gli ho spiegato che conta la qualità del gioco non i minuti giocati. Lui sta bene fisicamente e mentalmente e ci può aiutare sempre. dall’inizio o in corso». Insigne, l’intoccabile, finora quasi sempre presente. Ed è faticoco rinunciare a lui. La formazione resta un rebus, ma Ancelotti rassicura: «Faremo una grande gara». Prima del Liverpool aveva detto ai suoi le stesse parole. Motivazione, prima di tutto. Al di là dell’avversario.
A Mertens ho spiegato che conta la qualità non la quantità Milik non va giudicato soltanto per i gol