Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Manfredi: «Un bando anche per chi fa il dottorato al Sud»

Il rettore su «Brains to South»: meritevole, ma va allargato. Morlicchio: la nostra offerta è eccellente

- Mirella Armiero

NAPOLI «La circolazio­ne dei cervelli? Un fatto sempre positivo. Però sarebbe bene incoraggia­re anche il ritorno di chi si è formato da noi, magari con un altro bando». Gaetano Manfredi, rettore della Federico II e presidente della Conferenza dei rettori, commenta così il caso sollevato dal «Corriere del Mezzogiorn­o», a proposito di «Brains to South» della Fondazione con il Sud.

La questione era nata da una constatazi­one: dal bando per ricercator­i che vogliono svolgere le loro ricerche nel Mezzogiorn­o risultano esclusi quelli che hanno conseguito il dottorato in università meridional­i. In pratica, anche se ho studiato per dieci anni a Berkeley o in qualsiasi parte del mondo, ma ho preso il mio dottorato alla Federico II o all’Orientale, non posso accedere al concorso. Quindi l’opportunit­à è riservata a coloro che si sono formati lontano da Napoli e dalle altre città del sud. Un dato che ha suscitato perplessit­à in qualche possibile concorrent­e. Ora il rettore Manfredi placa le polemiche ma al tempo stesso puntualizz­a: «Far venire nel sud Italia persone che hanno studiato all’estero è sicurament­e un dato positivo ma, vista l’apertura della Fondazione con il Sud, perché non immaginare anche un programma per chi ha studiato da noi, anche negli anni del dottorato, poi è andadura to all’estero e vuole tornare? Come presidente della Conferenza dei rettori italiani mi sono occupato del progetto Levi Montalcini che prevedeva proprio di far tornare talenti dall’estero; la selezione era molto e sono orgoglioso del fatto che alcuni vincitori abbiano scelto la Federico II. Questo dimostra la bontà della nostra offerta formativa».

E su questo punto insiste anche Elda Morlicchio, rettore dell’Orientale: «Premetto che ritengo che un ente privato abbia la libertà di prendere le decisioni ritenute più opportune. Nel caso del bando Brains to South, che mira ad attrarre al sud ricercator­i con esperienze maturate in altre regioni o all’estero, trovo apprezzabi­le la finalità di favorire la circolazio­ne di idee e persone. Ma da questo ovviamente non si può né si deve inferire che un ricercator­e con dottorato conseguito al sud non sia altrettant­o meritevole e preparato». Perché il nodo era qui, secondo il giovane economista Giacomo D’Alisa che ha sollevato per primo il caso: nel medio e nel lungo periodo il bando potrebbe «essere controprod­ucente per la ricerca nelle università nel sud, perché in fondo disincenti­va le menti brillanti a fare il dottorato da noi. Un bando che vuole rinvigorir­e la ricerca a sud e internazio­nalizzarla non può dall’altro lato rendere disincenti­vante il dottorato qui». La Fondazione con il Sud, in ogni caso, si dichiara disponibil­e a migliorare i propri bandi.

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Chi èIl rettore della Federico II, Gaetano Manfredi

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