Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Comune e le case invendute Panini: «Servono 100 milioni»
Bilancio rivisto come imposto dai giudici della Corte dei Conti Il vicesindaco: «È necessario trovare le coperture entro fine mese»
La cifra è di quelle che fanno tremare i polsi: 100 milioni di euro, tutti e subito, da mettere in bilancio entro il prossimo 30 novembre. «Sono i proventi per la mancata alienazione degli immobili che la Corte dei conti ci ha chiesto di coprire entro quella data». Enrico Panini, nuovo vicesindaco con delega al Bilancio, caratterialmente non è uno che si abbatte facilmente. Ma stavolta il problema è di quelli seri, delicati, a cui far fronte. E anche nell’immediato. «Perché — spiega colui che, viste le deleghe che si ritrova, è senza dubbio il nuovo uomo forte di palazzo San Giacomo dopo il sindaco — fermo restando tutte le opposizioni e i ricorsi che potremmo intentare o meno, nel frattempo siamo obbligati a compensare questa cifra. E, ripeto, parliamo di circa cento milioni di euro per gli immobili che non si sono riusciti a vendere. In sostanza, si tratta di ripresentare il piano di riequilibrio riveduto e corretto secondo quanto ci chiedono i giudici». Facile a dirsi. Solo che il Comune, stavolta, non può certamente ricorrere a coperture fatte con presunte nuove vendite di immobili, visto che proprio sulla mancata alienazione degli immobili si è soffermata l’attenzione dei giudici contabili. «Sono comunque diverse le leve che intendiamo utilizzare», rimarca Panini.
Diciamo subito che il Comune intende, per così dire, «certificare» i suoi crediti, valutandone almeno in parte l’effettiva riscossione: che sia il 30, il 40, il 50 per cento questo si valuterà in queste ore in base alla media del riscosso fatto negli anni precedenti incrementato di qualche decimale in virtù di una nuova organizzazione contro l’evasione tributaria. Ecco perché, presto, saranno spedite centinaia di migliaia di lettere per la mancata riscossione dei tributi, soprattutto quelli della tassa rifiuti dal 2014 in avanti: pare che siano poco meno di 600 mila, una cifra monstre.
Il solo invio di questa mole di cartelle è, di per sé, seppure in parte, una voce attiva di bilancio che può coprire parte del buco da 100 milioni entro fine novembre. Ma anche su altri fronti gli uffici di Panini sono al lavoro.
Sempre sul fronte del bilancio, è stata invece congelata fino a dopo l’approvazione della variazione di bilancio del prossimo 30 novembre, la decisione di annullare unilateralmente parte dei debiti storici provenienti da diverse fasi commissariali. L’analisi, in tal senso, sarà affidata ad un’audit sul debito che si riunirà nelle prossime settimane, «ma per fine anno — spiega sempre Panini — contiamo di avere quadro il chiaro per prendere le nostre decisioni».
La strategia Sarà impossibile coprire il costo immaginando nuove dismissioni
La decisione Si lavora alla delibera per cancellare una parte dei debiti storici delle fasi commissariali