Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Mater Matuta», confronto tra Schifano e Vallifuoco
Ricorda il nome di un’azienda petroliera, ma in realtà «7Q» sta sette quadri, ovvero quanti ne comprende l’omonima mostra allestita al Pio Monte della Misericordia fino all’11 novembre. Il ciclo curato da Davide Caramagna prevede infatti una sorta di confronto fra Mario Schifano, artista simbolo della Pop italiana di cui ricorre il ventennale della morte, e Gennaro Vallifuoco scenografo e pittore irpino, entrambi alle prese con l’appassionante tema de «La Mater Matuta» capuana. Tre opere a testa più la settima, quella che domina centralmente la cappella, ovvero le maestose «Sette opere di misericordia» di Caravaggio, dipinte appositamente per quel sito. Il progetto nasce grazie a una committenza che il medico baianese Domenico Tulino fece all’artista romano chiamato a metà anni ’90 a lavorare sul tema delle statue raffiguranti le matres osche. Un ciclo di 18 tele e 10 disegni, ultime opere realizzate dal maestro ed esposto una sola volta nel 2008 in occasione del decennale della sua scomparsa. Dall’altra parte i lavori partoriti successivamente da Vallifuoco in seguito alla costruzione scenica di una «Mater» plastica che dominava il «Re bello» di Palazzeschi allestito da Roberto De Simone. I primi costruiti con l’abituale assemblaggio polimaterico, che di fatto fa emergere le sagome sacrali e ancestrali delle madri, i secondi più teatrali, costruiti intorno all’idea dominante di un azzurro trascendente.