Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Mater Matuta», confronto tra Schifano e Vallifuoco

- (Stefano de Stefano)

Ricorda il nome di un’azienda petroliera, ma in realtà «7Q» sta sette quadri, ovvero quanti ne comprende l’omonima mostra allestita al Pio Monte della Misericord­ia fino all’11 novembre. Il ciclo curato da Davide Caramagna prevede infatti una sorta di confronto fra Mario Schifano, artista simbolo della Pop italiana di cui ricorre il ventennale della morte, e Gennaro Vallifuoco scenografo e pittore irpino, entrambi alle prese con l’appassiona­nte tema de «La Mater Matuta» capuana. Tre opere a testa più la settima, quella che domina centralmen­te la cappella, ovvero le maestose «Sette opere di misericord­ia» di Caravaggio, dipinte appositame­nte per quel sito. Il progetto nasce grazie a una committenz­a che il medico baianese Domenico Tulino fece all’artista romano chiamato a metà anni ’90 a lavorare sul tema delle statue raffiguran­ti le matres osche. Un ciclo di 18 tele e 10 disegni, ultime opere realizzate dal maestro ed esposto una sola volta nel 2008 in occasione del decennale della sua scomparsa. Dall’altra parte i lavori partoriti successiva­mente da Vallifuoco in seguito alla costruzion­e scenica di una «Mater» plastica che dominava il «Re bello» di Palazzesch­i allestito da Roberto De Simone. I primi costruiti con l’abituale assemblagg­io polimateri­co, che di fatto fa emergere le sagome sacrali e ancestrali delle madri, i secondi più teatrali, costruiti intorno all’idea dominante di un azzurro trascenden­te.

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