Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Lorenzo il Magnifico Il bomber costruito in casa

Leader in campionato e re di Coppa, guarda e centra l’obiettivo: «Io non ho paura»

- Donato Martucci

NAPOLI Chiamatelo pure il re di Coppa, perché regali sono le sue giocate, pesanti i suoi gol. L’ultimo nella gara di Champions contro il compagno di nazionale Buffon che lo conosce bene e lo ha sfidato. Una gara di nervi vinta da Lorenzo Insigne con una rete preziosa che è servita a restare in vetta al girone C. «Gigi sa bene come calcio, ma non ho avuto paura. Abbiamo meritato il risultato».

Il Magnifico non smette mai di stupire e sta dimostrand­o che la nuova posizione, quella più dentro l’area disegnata da Ancelotti gli calza a pennello e lo fa essere sempre più efficace sotto porta. Ora è nel vivo delle azioni d’attacco, ma è sempre il regista avanzato del Napoli. E’ anche diventato un leader: è lui che si presenta sempre davanti alle telecamere. Prima era riottoso, sfuggente. Ora è il primo che analizza la partita, ci mette la faccia. Il talento di Frattamagg­iore brilla come mai è successo in avvio di campionato. La scena nella magica notte di Champions se l’è presa lui, anziché Cavani relegato in panchina ma applaudito dai tifosi napoletani.

Il boato però è stato tutto per il Magnifico per il decimo gol stagionale. I numeri parlano per lui. Quinta rete nelle ultime sei partite di Champions League, consideran­do anche la scorsa stagione. Già al terzo centro quest’anno con i sette del campionato è già in doppia cifra. Ed è capocannon­iere azzurro in tutte le competizio­ni, con dieci realizzazi­oni in 1180 minuti. Quasi un gol a partita. Nulla da aggiungere se non che il bomber tascabile ha davvero strabiliat­o tutti. Un giocatore più maturo e più consapevol­e grazie anche ad Ancelotti. Zeman lo ha plasmato e sgrezzato. Ha debuttato con Mazzarri in A, cresciuto con Benitez che gli ha insegnato anche la fase difensiva, con Sarri ha vissuto grandi prestazion­i e si è affermato. Ora veste i panni del bomber ad alti livelli ed è puntuale come un orologio svizzero. É uno dei fedelissim­i di Re Carlo, al pari di Koulibaly e Callejon, non a caso tre pilastri di questo Napoli che lotta per il vertice in campionato ed è in testa nel girone di Champions. I riflettori sono tutti su di lui, il bomber tascabile, costruito in casa, capace di penetrare in tutte le difese, anche quelle più blasonate. Dategli un pallone e lo trasformer­à in oro. Meno arzigogoli e più efficacia sotto rete, questo è il trend di Insigne che è costante e soprattutt­o grande uomo squadra.

Detta i tempi e le giocate. Chiama il pressing in attacco e la sponda dal centrocamp­o: arretra e scambia corto con il suo gemello Mertens. E’ un bel vedere. Tra le linee è diventato imprendibi­le e imprevedib­ile. Il nuovo Insigne sembra ancora più forte di quello ammirato nelle passate stagioni. Ancelotti se lo coccola e anche i tifosi napoletani hanno imparato a non fi- schiarlo più per un tiro a giro mal riuscito o una giocata non andata a buone fine. «Ora c’è il Genoa e non dobbiamo fermarci», ha detto martedì sera. É già proiettato alla sfida di campionato.

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Centravant­iL’attaccante del Napoli Lorenzo Insigne protagonis­ta della sfida Champions

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