Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Ecco l’anello perso al San Paolo Spero che il proprietario mi chiami»
Giovanni Fisciano ha postato la foto su Facebook «La restituirò solo a chi esibirà prove convincenti»
Un tifoso del Napoli ha perso la fede. Non quella calcistica (sarebbe impossibile), ma l’anello nuziale. Tre sere fa allo stadio San Paolo, durante la sfida Champions con la Stella rossa, a qualcuno in curva B, settore superiore, dev’essere caduto dall’anulare l’anello d’oro. Incisa all’interno la scritta: «Annamaria 06 04 91». Il nome della sposa e la data del matrimonio evidentemente. Il caso ha voluto che un altro tifoso, Giovanni Fisciano, 40 anni, si sia accorto di quella fede che riluceva solitaria. «Era appena terminato il primo tempo e io, insieme con altri amici, mi trovavo all’uscita di uno dei bagni. Ho visto quel tondino. L’ho raccolto e mi sono accorto che era una fede nuziale con un filo d’argento bianco, di quelli che si usano per celebrare i 25 anni di matrimonio». Proprio questo particolare ha spinto Giovanni a lanciare un appello social per trovare il legittimo proprietario della vera: «Mio padre — spiega — ne aveva una simisarà le, purtroppo lui è venuto a mancare qualche anno fa».
Così ha subito pubblicato la foto sul suo profilo Facebook, insieme con un garbato invito: «Chiedo gentilmente ai miei contatti di far girare il più possibile per individuare la persona a cui appartiene». Risultato: in 24 ore quasi 50mila condivisioni e circa mille commenti. In tanti lodano Giovanni per la sua onestà. E il proprietario? L’uomo che ha perso la fede non si trova ancora.
«Ho ricevuto decine di contatti sul mio profilo social — spiega Fisciano — ma in molti casi si trattava di furbetti che volevano appropriarsene. Mi ha scritto, ad esempio, una ragazza che millantava di essere la moglie del proprietario, voleva che gliela inviassi. Ma io non sono certo uno sprovveduto — aggiunge — ho posto delle precise condizioni per riconsegnare la vera. Devono venire da me con un anello identico, con inciso il nome dello sposo e la data delle nozze». Ancora non basterà. Giovanni vorrebbe anche «chiedere il certificato di matrimonio e restituire l’anello davanti a un pubblico ufficiale». Insomma, i furbetti sono avvisati: difficile impossessarsi di quel cerchietto d’oro. Del resto Giovanni Fisciano, responsabile delle risorse umane «in una delle poche multinazionali di Napoli» come egli stesso chiarisce, viene dalla gavetta. «Frequento il San Paolo da quando avevo dieci anni, non sono un ultrà ma nemmeno un tifoso occasionale e so bene quanto possa essere dura la vita a Napoli». Tuttavia non demorde: «Mi hanno fatto piacere gli apprezzamenti su Facebook, ma credo di aver fatto la cosa giusta. Ora spero solo di restituire quel simbolo d’amore a chi davvero l’aveva perso».