Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Luca: papà Di Maio penalizzato dal figlio
Sulla sanità: i 5 Stelle cercano clientele
«Mi auguro che alcune vicende personali aiutino i dirigenti dei 5 Stelle a tornare con i piedi per terra. Mi riferisco a Di Maio e non al padre, già penalizzato dalla Natura per quella discendenza». Il governatore De Luca sceglie la cura omeopatica per neutralizzare gli effetti del veleno somministratogli a piccole dosi giornaliere dai 5 stelle. E sul commissariamento della sanità: i grillini sono a caccia di clientele.
NAPOLI «Mi auguro che alcune vicende personali aiutino i dirigenti dei 5 Stelle a tornare con i piedi per terra. Mi riferisco a Di Maio e non al padre, già penalizzato dalla Natura per quella discendenza».
Vincenzo De Luca sceglie la cura omeopatica per neutralizzare gli effetti del veleno somministratogli a piccole dosi giornaliere dai 5 stelle. E benché inseguito dalle Iene televisive, diventa egli stesso una iena ridens al cospetto del caso Di Maio. «Non so se saltava anche lui in piazza, qualche anno fa, ma immagino di sì — ha affermato il governatore nel suo monologo su Lira Tv — non voglio dire niente, ma ricordare che una settimana prima del voto del 4 marzo Luigi Di Maio chiamava altri politici “assassini della terra dei fuochi”. Voglio ancora ricordare che quando torna in Campania va ad abitare in una casa con un abuso di 150 metri quadri. Un intero appartamento sopraelevato».
Ma è sulla sanità che il governatore decide di reagire dopo essersi imposto il silenzio per una settimana. Infatti, aveva rinunciato a commentare l’intervista al Corriere del Mezzogiorno del ministro della Salute Giulia Grillo nella quale quest’ultima ha annunciato la proroga del commissariamento, esultato per il ritorno della incompatibilità tra commissario e presidente di Regione e contestato alcuni pesanti ritardi nella organizzazione e nella assistenza sanitaria. «Ho seguito un dibattito abbastanza demenziale — ha sostenuto De Luca —. L’unica ragione nel parlare di commissari da nominare è riconducibile alla politica politicante o alla clientela che vogliono fare i Cinque Stelle. Sono interessati alle pratiche della prima Repubblica. E questo, non si diano pensiero, non avverrà. La verità è che noi non abbiamo bisogno di commissari, quindi la posizione della Regione è semplice: ritorniamo alla gestione ordinaria». Il presidente della Regione ha sputato un pelo per volta: «Quereleremo per diffamazione una senatrice che ha parlato della sanità campana in termini volgari, dicendo cose false e offensive per le migliaia di persone che vi lavorano. L’unica battaglia che bisognerebbe fare è quella nei confronti del ministero della Salute, perché da 7 mesi è presente presso i suoi uffici la richiesta di approvazione del piano d’investimenti per l’edilizia ospedaliera campana per 1,1 miliardi. E stiamo ancora aspettando». L’ultima stoccata è per Alessandro Di Battista: «Io l’immagine di uno che sta con la panza al sole da otto mesi pagato non so da chi.. Ma come campa? Dice che fa il giornalista. Ma a questo qui ogni pezzo quanto glielo pagano, mezzo milione? Ora che questo stia lì, in Guatemala o dove diavolo si trova, e ogni 48 ore manda un messaggio di commento politico, è una cosa che in un paese normale, dove c’è chi si alza la mattina presto per andare a lavorare e mettere il piatto a tavola, non regge».