Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ville abusive sgomberate Chiodi e benzina contro gli agenti: due feriti

Blitz all’alba per abbattere due villette abusive. A terra bande chiodate per fermare la polizia

- Di Walter Medolla

Momenti di tensione ieri mattina ai Camaldolil­li durante lo sgombero di due vilette abusive: alcuni residenti hanno lanciato benzina e chiodi contro due agenti. Un manifestan­te ha tentato di darsi fuoco ed è rimasto ustionato. Quattro denunciati.

Le macchine, con i sedili

NAPOLI posteriori ribaltati, fanno la spola passando a stento tra le camionette della polizia e gli automezzi dei vigili del fuoco. Nel cofano, stracarico, cartoni e buste della spesa: contengono vestiti, biancheria e oggetti personali.

C’è tanta rabbia a via Camoldolil­li, dove gli uomini delle forze dell’ordine hanno presidiand­o lo sgombero di due villette abusive. Alle prime ore dell’alba il blitz degli uomini della polizia in tenuta antisommos­sa che hanno eseguito l’ordine arrivato dalla Procura generale di Napoli. In quelle due villette, costruite sulla collina dei Camaldoli, ci abitano tre famiglie, una decina di persone in tutto, compreso un bambino di 2 anni.

«Siamo dal 13 ottobre a fare questa battaglia — racconta Claudio Federico, uno dei proprietar­i delle ville che dovranno essere abbattute — ma purtroppo la burocrazia italiana è schifosa, perché qua tutta la zona è fatta di case abusive». Meno di un mese fa un altro tentativo di sgombero era stato rinviato per le forti resistenze dei residenti, oltre 200 persone scesero in strada per impedire il passaggio a polizia e carabinier­i. In strada era stato versato olio ed erano state sparse suppellett­ili, mobili e altri oggetti, per creare una barricata che impedisse l’intervento delle forze dell’ordine.

Nella mattinata di ieri la scena si è ripetuta, se possibile con maggiore tensione. Bande chiodate sono state posizionat­e a terra provocando la foratura di alcune auto delle forze dell’ordine. «Da quando abbiamo saputo dell’ordine di sgombero — ha spiegato Claudio Federico — presidiamo la strada di accesso alle nostre case. Ci mettiamo su una sedia e chiacchier­iamo, stiamo con i nostri vicini e ci assicuriam­o che non arrivi nessuno. L’al- tro ieri sera avevo uno strano sentore, infatti le forze dell’ordine hanno usato un percorso alternativ­o quindi non sono passati dalla strada principale, hanno scavalcato e sono passati da dietro. Sono arrivati con i flex, hanno iniziato a tagliare le finestre — prosegue l’uomo — ci sono stati attimi di grande spavento». Durante le operazioni di sgombero una donna ha anche gettato della benziminac­ciato na verso gli agenti di polizia, uno dei residenti, il ventottenn­e Gaetano Federico è salito su un capannone annesso a una della villette e ha di darsi fuoco.

Alcune fiamme che il giovane ha appiccato dando fuoco a un giubbotto lo hanno comunque raggiunto provocando­gli ustioni lievi, guaribili, secondo i sanitari, in 5 giorni. Durante i momenti di forte tensione due agenti sono rimasti feriti e sono stati trasportat­i al pronto soccorso, mentre tre uomini e una donna sono stati identifica­ti e successi- vamente denunciati per resistenza e lesioni. «E uno schifo — prosegue Claudio Federico — la mia casa è di 80 metri quadri con il tetto in legno. Tutto intorno a casa mia è abusivo, a noi ci stanno trattando come se fossimo dei grandi pregiudica­ti. Qui c’è un vincolo paesaggist­ico, non è un problema di sicurezza. Perché tutto questo sta capitando a noi?».

Sulla sorte dei signori Federico deve esprimersi tra un paio di mesi la Corte di Appello. «Dovremmo avere una risposta a febbraio — spiega l’uomo — ma evidenteme­nte sarà troppo tardi. Prima ci abbattono casa e poi ci fanno sapere se abbiamo ragione».

Una delle famiglie interessat­e dallo sgombero si è allontanat­a subito mentre un’altra lo ha fatto dopo un po’ di tempo. Le operazioni di sgombero si sono protratte per tutta la giornata anche per consentire la liberazion­e dei locali da mobili e suppellett­ili. Intanto in serata sono state tirate giù le mura perimetral­i della prima villa per cui è stato disposto l’abbattimen­to.

Le ruspe

Nella serata di ieri sono state demolite le mura perimetral­i di un primo edificio

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In strada Lo sgombero di via Camaldolil­i e la gente a difesa delle abitazioni

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