Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Senza pasti 700 migranti»
Come anticipato alla Prefettura, l’azienda interrompe la fornitura ai Centri di accoglienza «Non ci pagano da 18 mesi, così falliremo»
Da oggi settecento migranti dei centri di accoglienza resteranno senza pasti. Ad annunciarlo la ditta che fornisce la mensa «da mesi non veniamo pagati».
Oggi scatta la corsa,
NAPOLI tutta in salita, per garantire regolarmente settecento pasti ed altrettante cene, per un totale di 1.400 al giorno, ai migranti ospiti dei centri Cas in Campania. Come già minacciato una decina di giorni fa, con una lettera in Prefettura, infatti, Capital srl - azienda riconducibile ad Andrea Manzo – sospende la fornitura del vitto ai Centri di accoglienza straordinaria con i quali ha contratti. Sono numerosi tra Napoli, l’hinterland e la provincia di Caserta.
Il rischio licenziamenti «Abbiamo crediti superiori ad un milione di euro – lamenta Mariangela Russo, la rappresentante dell’impresa – perché non pagano da 18 mesi. I centri si giustificano con la circostanza che la Prefettura non trasferirebbe loro risorse da un anno e solo da poco avrebbe saldato qualcosa, ma per noi cambia poco. Noi lavoriamo in tutta Italia e non possiamo fallire per colpa dei pasti ai migranti che non ci sono pagati. Spiace che dovremo anche licenziare il personale che era stato assunto
per questa specifica attività».
Alternative cercasi
Oltre ai lavoratori che stanno per perdere il posto, però, c’è anche il rischio che siano i migranti a pagare la vicenda, perché non sarà facile, dall’oggi al domani, che i centri rimpiazzino i 700 pasti che ha preparato finora Capital. Se non si riuscirà a farlo, ci saranno sicuramente tensioni nelle strutture e proteste, peraltro giustificate, da parte degli ospiti. Uno scenario tutt’altro che tranquillizzante, insomma. In Prefettura, tuttavia, appaiono piuttosto sereni. «Premesso – fanno sapere dal Palazzo di Governo – che i rapporti contrattuali tra i centri e chi fornisce i pasti ai migranti non ricadono sotto la nostra responsabilità, ci risulta che le strutture interessate dalla sospensione della fornitura da parte dell’azienda contrattualizzata abbiano trovato soluzioni alternative». Nei prossimi giorni si capirà fino a che punto sia davvero così. Intanto Angelo Pisani, avvocato di Capital, chiede «a tutte le istituzioni ed autorità competenti la massima attenzione e controlli su questa vicenda».
Raid a Marano
A Marano, intanto, nella notte tra giovedì e venerdì c’è stato un raid incendiario nel centro di accoglienza gestito da Gesco, che ospita 40 migranti. L’episodio criminale è stato stigmatizzato dal sindaco di Napoli deMaghistris: «Un gesto violento, che solo per fortuna non ha ferito nessuno». Sono complessivamente circa 14.000 i migranti distribuiti in Campania tra strutture temporanee e rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). La percentuale di distribuzione in rapporto alle altre regioni italiane è pari all’otto per cento. Al primo posto in graduatoria c’è la Lombardia, con 23.292 immigrati (21.751 in strutture temporanee, 1.541 nella rete Sprar), per un’incidenza del 13% rispetto al territorio nazionale. Al secondo posto, il Lazio con 14.795 immigrati (9.903 in strutture temporanee, 878 in centri di prima accoglienza e 4.014 in Sprar). La Campania è in terza posizione. Napoli e provincia, secondo i dati della Prefettura aggiornati a fine novembre, ospitano nei Cas circa 3500 migranti.