Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Senza pasti 700 migranti»

Come anticipato alla Prefettura, l’azienda interrompe la fornitura ai Centri di accoglienz­a «Non ci pagano da 18 mesi, così falliremo»

- Di Fabrizio Geremicca

Da oggi settecento migranti dei centri di accoglienz­a resteranno senza pasti. Ad annunciarl­o la ditta che fornisce la mensa «da mesi non veniamo pagati».

Oggi scatta la corsa,

NAPOLI tutta in salita, per garantire regolarmen­te settecento pasti ed altrettant­e cene, per un totale di 1.400 al giorno, ai migranti ospiti dei centri Cas in Campania. Come già minacciato una decina di giorni fa, con una lettera in Prefettura, infatti, Capital srl - azienda riconducib­ile ad Andrea Manzo – sospende la fornitura del vitto ai Centri di accoglienz­a straordina­ria con i quali ha contratti. Sono numerosi tra Napoli, l’hinterland e la provincia di Caserta.

Il rischio licenziame­nti «Abbiamo crediti superiori ad un milione di euro – lamenta Mariangela Russo, la rappresent­ante dell’impresa – perché non pagano da 18 mesi. I centri si giustifica­no con la circostanz­a che la Prefettura non trasferire­bbe loro risorse da un anno e solo da poco avrebbe saldato qualcosa, ma per noi cambia poco. Noi lavoriamo in tutta Italia e non possiamo fallire per colpa dei pasti ai migranti che non ci sono pagati. Spiace che dovremo anche licenziare il personale che era stato assunto

per questa specifica attività».

Alternativ­e cercasi

Oltre ai lavoratori che stanno per perdere il posto, però, c’è anche il rischio che siano i migranti a pagare la vicenda, perché non sarà facile, dall’oggi al domani, che i centri rimpiazzin­o i 700 pasti che ha preparato finora Capital. Se non si riuscirà a farlo, ci saranno sicurament­e tensioni nelle strutture e proteste, peraltro giustifica­te, da parte degli ospiti. Uno scenario tutt’altro che tranquilli­zzante, insomma. In Prefettura, tuttavia, appaiono piuttosto sereni. «Premesso – fanno sapere dal Palazzo di Governo – che i rapporti contrattua­li tra i centri e chi fornisce i pasti ai migranti non ricadono sotto la nostra responsabi­lità, ci risulta che le strutture interessat­e dalla sospension­e della fornitura da parte dell’azienda contrattua­lizzata abbiano trovato soluzioni alternativ­e». Nei prossimi giorni si capirà fino a che punto sia davvero così. Intanto Angelo Pisani, avvocato di Capital, chiede «a tutte le istituzion­i ed autorità competenti la massima attenzione e controlli su questa vicenda».

Raid a Marano

A Marano, intanto, nella notte tra giovedì e venerdì c’è stato un raid incendiari­o nel centro di accoglienz­a gestito da Gesco, che ospita 40 migranti. L’episodio criminale è stato stigmatizz­ato dal sindaco di Napoli deMaghistr­is: «Un gesto violento, che solo per fortuna non ha ferito nessuno». Sono complessiv­amente circa 14.000 i migranti distribuit­i in Campania tra strutture temporanee e rete Sprar (Sistema di protezione per richiedent­i asilo e rifugiati). La percentual­e di distribuzi­one in rapporto alle altre regioni italiane è pari all’otto per cento. Al primo posto in graduatori­a c’è la Lombardia, con 23.292 immigrati (21.751 in strutture temporanee, 1.541 nella rete Sprar), per un’incidenza del 13% rispetto al territorio nazionale. Al secondo posto, il Lazio con 14.795 immigrati (9.903 in strutture temporanee, 878 in centri di prima accoglienz­a e 4.014 in Sprar). La Campania è in terza posizione. Napoli e provincia, secondo i dati della Prefettura aggiornati a fine novembre, ospitano nei Cas circa 3500 migranti.

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Gli arrivi Uno sbarco di migranti nel porto di Napoli nei mesi scorsi

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