Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Porto, traghetti alimentati con l’energia elettrica «Stop all’inquinamen­to»

La Caremar firma un’intesa con Enel e Autorità del Mar Tirreno

- di Paola Cacace

Navi a motori spenti

NAPOLI per un futuro più green. A far funzionare tutto ci penserà l’elettricit­à. E così Napoli sarà il primo porto verde del Sud grazie a un protocollo d’intesa che ha avviato una collaboraz­ione tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Caremar ed Enel per la realizzazi­one di un’infrastrut­tura per l’alimentazi­one elettrica delle navi. Un accordo, firmato ieri all’interno dell’area portuale, con il quale i tre soggetti avviano un rapporto che consente alle imbarcazio­ni Caremar in arrivo a Napoli di usare l’energia elettrica spegnendo i generazion­i di bordo. «Così si abbattono le emissioni in atmosfera – spiega Carlo Tamburi, direttore Italia di Enel – migliorand­o la qualità dell’aria in città, e si riduce l’inquinamen­to acustico. L’auspicio è che l’esempio virtuoso di Caremar sia seguito a breve da altri operatori e da altre Autorità portuali. Per quanto riguarda Napoli il sogno è che il progetto coinvolga anche le altre banchine e che l’area diventi completame­nte eco-compatibil­e e sostenibil­e. Tra l’altro grazie al contributo di Enel, saranno anche installate infrastrut­ture di ricarica elettrica che consentira­nno ai veicoli in transito da e verso il porto di annullare le emissioni e creare un sistema integrato di mobilità cittadina senza impatto ambientale».

Una prima assoluta in qualche modo visto che da parte di Enel ci sono stati alcuni piccoli test in altri porti ma è la prima volta che c’è un progetto concreto in tal senso. L’impianto, che sorgerà nell’area della banchina di Calata Porta di Massa e riguarderà proprio i collegamen­ti garantiti da Caremar dovrebbe essere operativo già tra maggio e giugno 2019. «Caremar, grazie all’impegno del Comandante Vincenzo Ponti, è parte attiva e ideatrice di questo progetto – dichiara Francesco Ceci, amministra­tore delegato di Caremar - Abbiamo infatti l’obbiettivo di incidere in modo significat­ivo sull’im- patto ambientale generato dall’attività delle nostre navi e intendiamo compiere un salto qualitativ­o nell’abbattimen­to delle fonti inquinanti dal punto di vista atmosferic­o e acustico. Questo accordo muove in questa direzione per la parte di attività che riguarda la sosta in porto delle imbarcazio­ni e quindi il contatto più diretto con le aree urbane attraverso l’opzione elettrica in alternativ­a a quella diesel. Non ci vogliamo fermare qui. Abbiamo in programma anche la riduzione dell’inquinamen­to durante la navigazion­e. Risultato che sarà realizzato con l’adozione di nuove tecnologie sia per quanto riguarda gli apparati di propulsion­e che per l’uso di prodotti siliconici per lo scafo».

«L’elettrific­azione costituisc­e - dice Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Centrale - parte di una complessiv­a strategia di migliorame­nto dell’impatto ambientale nei porti che deve considerar­e anche la realizzazi­one di depositi di Gnl, il passaggio al led per l’illuminazi­one pubblica, la produzione di energie alternativ­e. Su questo impianto complessiv­o siamo impegnati come Autorità del Mar Tirreno Centrale. Tenete presente che per l’Europa i porti devono essere smart e green e le autorità portuali devono lavorare in questa direzione incentivan­do anche le compagnie a fare del loro meglio». Spirito così conclude: «Ecco perchè, seguendo la scia dei porti del Nord Europa abbiamo pensato ad un Ecobonus ad hoc che prevede che la Caremar per 3 anni pagherà solo il 30% dei diritti di approdo che deve all’Autorità portuale. Ecobonus che siamo pronti ad ampliare ovviamente a tutte le compagnie che volessero seguire l’esempio della Caremar. Certo, abbiamo un bel po’ di strada da fare ma grazie a questo progetto l’inizio è confortant­e».

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 ??  ?? Francesco Ceci CaremarSia­mo diventati parte attiva del progetto
Francesco Ceci CaremarSia­mo diventati parte attiva del progetto
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Pietro Spirito AutorithyP­er l’azienda Ecobonus ad hoc
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Carlo Tamburi EnelCosì si migliora la qualità dell’aria

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