Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Impossibile non indignarsi
Permettetemi di darvi qualche numero che, volendo, potete anche giocarvi sulla ruota di Napoli che forse, anzi senza forse, è l’unica che gira in città. Dunque, 18 e 4 e 19, dove 18,4 è la percentuale del calo di passeggeri del trasporto pubblico dal 2012 al 2016. E 19? Il numero di consiglieri comunali presenti ieri in Consiglio comunale. Ne mancavano 21 più il sindaco de Magistris. La seduta, naturalmente, è saltata per mancanza del numero legale. È la terza che va a vuoto. Ordinaria amministrazione?
Certo, visto l’andazzo, ma di poco ordinario c’è il fatto che la seduta era destinata a discutere di mobilità e trasporti. Nota a margine: era assente anche l’assessore con delega alla Polizia municipale, Alessandra Clemente. La chiosa più significativa all’infelice performance della massima assemblea cittadina l’ha fornita Nino Simeone, presidente della commissione trasporti: «Mi vergogno di far parte di questa maggioranza». E se lui giustamente si vergogna che devono fare i cittadini se non scappare, se possono, come i numeri freschi di giornata dimostrano, da bus, metropolitane e funicolari?
E qui si potrebbe anche chiudere. Ma un paio di cose vanno dette. Ci saranno pure assenze giustificate, però si sa che ci sono mal di pancia nella maggioranza e che un modo per farsi sentire è il non assicurare la propria presenza. Un modo deprecabile e rischioso specie quando i rapporti con l’opposizione non sono idilliaci.
” La politica Napoli, la magnifica metropoli che tutti abbiamo nel cuore, merita ben altro
Un sindaco consapevole di queste difficoltà e di questi pericoli, per di più baciato in fronte da un ampio consenso elettorale e pronto a impegnarsi in nuove sfide, dovrebbe preoccuparsi maggiormente, anche con la propria presenza, di tenere unite le sue truppe e di far funzionare l’assemblea da cui discende la sua sopravvivenza.
Ma tutto ciò è ovvietà all’ennesima potenza e procura fastidio anche il solo rammentarlo, piuttosto è altro che indigna. Perché se le funicolari non funzionassero a influenze alterne, se l’azienda di trasporti non fosse nelle note difficoltà, se i bus non fossero ologrammi per di più anche questi non sempre visibili, se i treni della metropolitana fossero treni di una metropolitana, se la sosta selvaggia non fosse normale, se il codice della strada non fosse una fiaba dei fratelli Grimm, insomma se non ci fosse questo disastro del trasporto pubblico e della mobilità, certificato dalla fuga degli utenti, e se al tempo stesso non si fosse spesa e si continuasse a spendere una montagna di denaro grande come il Vesuvio, si potrebbe perfino convenire che è la politica, bellezza! La politica? Ma la politica è una cosa seria e tale non è quella che si è vista ieri mattina nel luogo privilegiato, oserei dire sacro, della democrazia della città.
Napoli, la magnifica città che abbiamo nel cuore, merita ben altro.